Qualunque sia il genere di amore. In qualunque sua forma.
L’amore per un figlio, per un amico, per un fratello, per il compagno di una vita.
I segni sono ovunque, gli esempi infiniti.
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Ieri notte, 2 lontre molto anziane dello zoo di Nelson (Nuova Zelanda), sono morte d’infarto ad un’ora di distanza l’una dall’ altra.
Erano molto amiche, inseparabili da anni ed è verosimimle pensare che la seconda non abbia retto lo stress della perdita della compagna di una vita. Con i loro 16 e 19 anni, avevano entrambe abbondantemente superato la vita media della propria specie (14 anni).
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Sono certa che ci sia più di una spiegazione scientifica che giustifichi questo “romantico” tenersi per mano, ma per quanto l’istinto possa guidare ad un comportamento sistematicamente volto alla sopravivenza, rimangono inspiegabili molti aspetti della nostra esistenza, come perchè una lontra più giovane, muoia ( e d’infarto) 1 ora dopo la morte della sua amica di una vita.
O perchè il mio bisnonno, sano come un pesce, la notte in cui ha visto finalmente riuniti in una stessa stanza per festeggiare i suoi ottant’anni, tutti i suoi figli dopo 30 anni, si sia congedato per andare a letto dicendo: “..e ora posso morire in pace“.
E così è stato.
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L’amore è la chiave di tutto.
L’amore è la chiave.
E su questo, mia cara, ti devo dare ragione al 100%.
Pensa che ci sono anche studi scientifici su come una relazione d’amore felice addirittura prevenga le malattie.
ehhhh (sospiro speranzoso) :D
Vero. Verissimo!
Ahahaha.
Bel post, finalmente mi sono fatta una sana risata.
Non ti incazzara, non adesso che non litighiamo da mesi :)
L’amore è una debolezza umana, nulla di più, nulla di meno.
E non esiste come idea platonica pura ma esiste solo come riflesso del pensiero umano. Un po’ come dio in effetti.
Tutto il gioco amoroso si riduce ad uno sterile “amare se stessi”. Sai cosa ci rende irresistibile l’amore? Non l’altra persona, ma il sapere che l’altra persona ci ama. Ama noi, non altri. Il nostro ego cresce a dismisura.
Non è una teoria mia ovviamente ma di Hegel.
Tutte le grandi menti (non tutte, ma molte) del passato sono state lontane dall’avere un/a compagno/a, dai sentimenti e dall’amore in generale. Riuscivano a bastarsi e ad allontanarsi da queste sterili costruzioni mentali.
Non che chi ami sia stupido o più debole di altri semplicementa accetta, più o meno esplicitamente, questa “commedia amorosa”.
Ho subito un trauma infantile per essere così cinica e priva di sentimenti? Nono, t’assicuro che è tutto estremamente spontaneo :D
Mia cara, l’amore si può studiare o vivere.
Il nostro Hegel scrive all’amico Niethammer: “Ho raggiunto il mio ideale terreno, perché con un impiego e una donna si ha tutto in questo mondo”.
Pare che a 40 anni non gli bastasse l’impiego. E nemmeno se stesso.
Alla nostra illustre Montalcini manca il non essersi fatta una famiglia.
Il cane dello zio del mio ragazzo è morto dopo meno di un mese dalla morte del suo adorato padrone e non era vecchio.
Immagino che il cane fosse accecato dall’idea dell’amore che il padrone provava per lui.
Le madri che si sacrificano per i figli, anche non nati.. Quelle poi.. sono le più deboli di tutte!
La passione, l’innamoramento (che biologicamente si esaurisce in un massimo di 3 anni) si possono studiare ma l’amore… L’amore ti sopravvive.
Le grandi menti, come i grandi sportivi, spesso “bastano a se stessi” non perchè bastino a se stessi.. bensì perchè (te pensa l’infinita tristezza..) è la disciplina a cui si dedicano a bastargli.
Che misere vite… Sono persone che ho sempre e dico sempre compatito perchè trovo che della vita non abbiano capito un cazzo.
Tu confondi la fissazione, la determinazione nel ragiungere un obiettivo e persino il bisogno ossessivo di primeggiare con il bastare a se stessi.
Tu li ammiri. Io provo pena per loro.
La famiglia Curie è una famiglia che ad esempio ammio molto.
Ti confesso che un pò mi dispiaccio per la tua visione dell’amore, ma confido che con il tempo e un pò di fortuna tu la possa modificare perchè ti aiuterà a vivere meglio.
A volte (ma non è questo il caso) una illusione che ti permetta vivere meglio è preferibile ad una verità che renda tutto inutilmente più duro.
Se anche non fosse vero, ti inviterei a cercare i segni per crederci.
La mia visione dell’amore poi non dipende dalla mia attuale situazione sentimentale nè da quelle passate (altrimenti sarebbe molto confusa). E’ la banale osservazione del mondo che mi circonda, senza inutile filosofiche seghe mentali. Senza ricerca di sparare la stronzata più grossa per distinguermi dal mio mentore.
L’amore permea la nostra vita.
Puoi vederlo o no ed essere d’accordo o no, ma non ho bisogno di conferme di nessuno per saperlo. Lo so perchè lo vedo, continuamente.
Forse dovresti provare a studiare meno segaioli (sì ho dato ad Hegel del segaiolo!) perchè la vita non si esaurisce sui libri o su quello che credono i pensatori del pensiero. I segni della supremazia dell’amore su tutto sono incontrovertibili.
La scienza lo dimostra continuamente.
Ci sono CENTINAIA di esperimenti che dimostrano quello che affermo.
L’uomo è definito un animale sociale proprio perchè NON BASTA a se stesso.
La filosofia, ricordati che non dimostra, suppone e teorizza.
E chiunque teorizzi l’inesistenza dell’amore.. L’ha abbondantemente fatta fuori dal vaso.
Ma puoi sempre dimostrarmi il contrario. Scientificamente s’intende.
Non teorie. Esperimenti. Diversamente avremmo gli esperimenti che posso portarti io con il nulla (le teorie sono nulla) che mi porteresti tu.
L’amore è un istito. E’ l’istinto e non la ragione che ci fa innamorare di una persona. Quando stiamo con la persona amata siamo felici e non vorremmo stare con nessun’altro/a.
Purtroppo per i romantici l’amore non è eterno perchè col tempo il modo di vedere una persona può cambiare, quante coppie una volta si amavano e poi si sono lasciate? Però 2 persone mature hanno buone probabilità di rimanere assieme se entrambe si impegnano a mantenere vivo il sentimento nel tempo
Tu “atea” dici: “L’amore è una debolezza umana”, non la considero una debolezza perchè da anche forza e rede felici; dipende da come una persona gestisce i sentimenti.
Se l’amore è una debolezza anche il bisogno di nutrirsi e di dormire lo è!!! Una ragazza anoressica o una persona obesa ha un problema con il cibo; io no, quando ho fame mangio (non sono ne grasso ne magro)
Scusami, ma che stai dicendo?
Se la filosofia non ha alcun valore per te possiamo chiuderla qui.
Cosa vuoi che ti dimostri io?
La speculazione filosofica è una grande cosa; oh, se tu non ne riconosci il valore vabbe’, vorrà dire che tutti i filosofi, i pensatori, gli studiosi ecc sono dei gran coglioni
(e chiedo scusa per il termine).
C’è persino un corso di laurea.
Mentecatti!
La filosofia ha questo di bello, non studia il “solo materiale” ma l’esistenza. Si basa su idee, confutazioni e migliorie del pensiero. Ogni filosofo parte dalla teoria precedente, la arricchisce e la distrugge. Parte dalla vita stessa. La filosofia nasce naturalmente, senza dover servire. Nasce per rispondere alla domanda del “perché viviamo” “perché proviamo sensazioni” e soprattutto “COSA E’ REALE E COSA NON LO E'”.
E’ come se chiedessi a Leopardi di dimostrare il suo pessimismo cosmico. E’ la sua idea di esistenza, non te la posso dimostrare con un’espressione.
Farlo, a me, non dispiacerebbe per nulla eh. Ci metterei tre secondi (con l’espressione) a dimostrare ai cristiani che credere in dio è…un errore :)
Mi dispiace che pensi che questo lavoro di millenni sia nulla.
Ed è una cosa che un po’ mi innervosisce, non ti crederai un pochino troppo presuntuosa per buttare all’aria le teorie dei grandi del pensiero senza conoscerle nemmeno?
E poi, io ti ho dato la mia opinione in merito, mica ho rivelato la verità evangelica!
Non è un po’ sterile pretendere una dimostrazione e giudicare “nulla” una linea di pensiero tramandata per anni?
Hegel non mi va propriamente a genio. E’ un filosofo molto religioso e molto poco brillante. Solo la dialettica servo-padrone con la teoria dell’amore merita una qualche considerazione. Dagli del segaiolo quanto ti pare!
La frase che riporti tu è geniale. Mette sullo stesso piano impiego e matrimonio.
Non parla d’amore eh!
Sai che lavoro faceva?
Non speculava, ma insegnava filosofia distruggendo la carriera di altri.
Era un uomo religioso, solo dopo un filofoso, ovvio si sia sposato.
“La vita è una cosa spiacevole ed io mi sono proposto di passare la mia a rifletterci su” Arthur Shopenhauer, il più grande dei filosofi. Tu probabilmente provi pena per quest’uomo, ed io ne sono anche felice per te.
Io penso, invece, che mai nessuno abbia guardato la vita con tanta oggettività, che mai nessuno sia stato capace di allontanarsi dai dogmi sociali (l’amore è il primo), che mai nessuno si sia mostrato nudo così tanto.
Shopenhauer è senza dubbio il migliore e il più fenomenale dei filosofi. E non lo dico io.
Sai, la madre scriveva romanzi d’amore, lui trattati filosofici come “pererga e paralipomena”.
La madre diceva: “chi mai leggerà una cosa del genere, con questo nome”?
E lui le rispondeva che il suo nome sarebbe stato ricordato ancora quando quello di lei sarebbe stato solo un eco lontano…
Uhm, non ho la più pallida idea di come si chiamasse quella donna nè saprei dirti il titolo di uno dei suoi romanzi d’amore.
Che l’amore non sia debolezza non è dimostrabile in nessun modo scientificamente e nemmeno psicologicamente. Puoi dimostrarmi la sua esistenza (attraverso comportamenti) ma non come idea platonica pura, vale a dire esistenza a sé.
“non ti crederai un pochino troppo presuntuosa per buttare all’aria le teorie dei grandi del pensiero senza conoscerle nemmeno?”
Forse a te è arrivata l’informazione che ho formato la mia cultura sulle incisioni rupestri.
Sono uscita dal liceo classico con 90/100 (giusto per precisare che non mi sono fatta lo shampo per 5 anni in classe).
Forse non lo sai, ma al classico si fa filosofia. Probabilmente hai fatto lo scientifico e la voce non è arrivata sin lì.
La mia migliore amica è filosofa e direi che io e lei si discute parecchio proprio su questo punto.
Naturalmente abbiamo opinioni discordanti.
Naturalmente lei ne sa molto più di me ed è anche molto intelligente, su questo non ci sono dubbi.
Cmq grazie per la spiegazione su cosa sia la filosofia, i 3 anni fatti con un insegnante che l’anno dopo è diventato docente di filosofia all’università e che era notoriamente un cagacazzo, non me lo avevano chiarito: manomale che ci sei tu! Credevo che il termine filo-sofia fosse una crasi tra materiali di sartoria e un nome proprio di persona.
Data la totale mancanza di rispetto che mi dimostri credo di non dover aggiungere altro.
Qualunque idiozia volessi dire, tu la sai già. E la sai meglio.
Io non so nulla. Parlo a vanvera di argomenti che non ho mai sentito.
Non avrei risposto, ma ci tengo a non passare da presuntuosa quando non lo sono minimamente.
Probabilmente mi sono spiegata male, facciamo così.
Non ho detto che “tu non le conosci ed io sì” ho semplicemente cercato di confutare la tua totale svalutazione della filosofia che io ho presunto da questo: “ma puoi sempre dimostrarmi il contrario. Scientificamente s’intende.
Non teorie. Esperimenti. Diversamente avremmo gli esperimenti che posso portarti io con il nulla (le teorie sono nulla) che mi porteresti tu.”
Non ho detto “studia filosofia e poi ne riparliamo” e se così hai capito mi spiace, ho detto semplicemente che le teorie sono da giudicare SINGOLARMENTE dopo averle conosciute bene.
Conoscenza (totale) che io non ho, precisiamo.
Anche argomenti che conosciamo bene non possono essere generalizzati così: non alludevo ad una tua specifica preparazione in materia, parlavo di approccio.
Io non ho TOTALMENTE svalutato la filosofia. Dico però che la Filosofia si parla molto addosso con un’insopportabile presunzione, mentre non è NULLA PIU’ di, uno o più pensieri (teorie) in evoluzione, che non si pongono alcun obbligo di verifica nella realtà.
Sì poi lo so che molto di ciò che siamo e pensiamo dipende dalla filosofia e infatti mica penso sia inutile studiarla!
Ma dovrebbe prendersi meno sul serio. Non è legge! E’ teoria.
Una straordinaria, intelligentissima, quasi divina TEORIA.
Se tu non avessi tentato di spiegarmi nella realtà cosa sia l’ amore, partendo dalla teoria di persone che spesso non l’hanno nemmeno provato ma pretendono di spiegarlo e saperlo meglio di me che l’ho provato, io non avrei detto nulla.
Come non denigro l’ ingerenza della religione in un campo che non le compete, se nessuno mentre parlo di scienza mi cita le posizioni opposte della Chiesa.
E’ come farsi spiegare il sesso da un prete vergine!
Ma che ne sa?
Moltissime teorie filosofiche sono opinioni senza fondamento.
Non ho detto stupide nè illogiche ma SENZA FONDAMENTO cioè teorie senza dimostrazione.
La filosofia, di cui apprezzo molti aspetti, per me ha un grossissimo limite: non si pone alcun legame obbligatorio, nemmeno labile, con la realtà. Da una parte questo permette di raggiungere risultati straordinari, dall’altra abbiamo gli esempi di Platone, Kant e Hegel che dimostrano come da una grande mente, possano uscire molte cazzate.
(dove per “cazzate” non intendo cose stupide ma cose che nella realtà non servono a nulla ma rimangono un esercizio di stile. O se anche hanno un scopo è inapplicabile)
Quando si parte dal tentativo di trovare una spiegazione al mondo fenomenico e si arriva alla spiegazione della spiegazione della spiegazione della spiegazione della spiegazione della spiegazione della spiegazione della spiegazione della spiegazione della spiegazione della spiegazione della spiegazione della spiegazione del mondo fenomenico, i livelli di distacco dalla realtà sono tali da diventare seghe mentali. Dotissime e sottilissime seghe mentali.
La divagazione è la parte migliore della filosofia. Il suo limite è che dopo aver cazzeggiato, a un certo punto devi poter dimostrare anche praticamente ciò che hai detto. Se non puoi, allora rimane una bella teoria, interessantissima, che ti apre la mente, ma non è qualcosa su cui qualcuno ci possa basare la vita o seriamente dare consigli.
Uno che non ha mai amato, dovrebbe dichiararsi un fallito o se è abbastanza intelligente, elaborare una qualche teoria sul perchè l’amore sia un’ illusione.
In questo secondo caso, io, che sono becera (e dispotica. E presuntuosa) dico che è un rosicone acculturato.
Forse ha ragione lui. Ma io sono felice e basto a me stessa quanto è umano che mi basti. Per il resto confermo il mio essere umana e il mio bisogno di amore. Darlo e riceverlo.
Shopenahuer, se non ricordo male, non era un uomo felice.
Nessuno si ricorderà di me. Mentre di Leopardi sappiamo tutto.
Tu la scambieresti la tua vita con la sua?
Sapendo come l’ha vissuta e come la pensava, accetteresti un suo consiglio sull’amore?
Io risponderei no a entrambe.
Dall’ abisso della mia ignoranza ti dico la mia: accetta consigli solo da quelli che hanno ottenuto di più nella propria vita ed hanno qualcosa da insegnarti nel campo specifico del consiglio.
Accetteresti consigli sul sesso dalla Montalcini e sulla medicina da Siffredi?
Però mi hai parlato dell’amore citandomi uno che non ha mai amato.
Poi io sarei quella che parla di cose che non sa (e qui mi riferisco a Shopenahuer e non a te).
Io sarò strana ma per me la persona più intelligente del mondo zappa la terra ma è felice. Gli infelici sono stupidi e quelli che si fanno le seghe sulla propria infelicità sono stupidi due volte.
Non devi condividerlo.
Cara “atea” parlando di amore dici: “Puoi dimostrarmi la sua esistenza (attraverso comportamenti) ma non come idea platonica pura”
Ed io ti rispondo: chi se ne frega dell’idea platonica e pura :)
A me interessa quello che succede nella mia vita. Ero innamorato e quando stavo con lei ero l’uomo più felice del mondo, volevo passere con lei tutta la vita, ho conosciuto cosa sia la vera felicità (poi ho conosciuto cosa sia la vera disperazione ma mi ha aiutato a crescere)
Adesso mi sono innamorato di un’amica, non so come andrà ma intanto … che emozioni … cosa sarebbe la vita senza amore?
In un certo senso hai parafrasato la mia posizione:D
Sabner, io con “idee platoniche” non intendo nulla che abbia a che fare veramente con Platone, gli rubo solo il termine e intendo, diversamente, un’esistenza pura. Cioè qualcosa che esiste veramente e che non è soltanto frutto di un riflesso umano o di una costruzione mentale.
Per Platone l’amore era “un’Idea”. Secondo me no.
p.s. in bocca al lupo con la tua amica.
Per me invece l’amore è un ISTINTO e penso che esista veramente perchè l’ho provato.
Questa tua frase mi piace molto: “qualcosa che esiste veramente e che non è soltanto frutto di un riflesso umano o di una costruzione mentale”.
1) per riflesso umano intendi un istinto? se SI allora perchè non dovrebbe essere qualcosa che “esiste veramente”? cosa c’è di più reale di un istinto?
2) nella nostra società ci sono molte costrizioni mentali ma l’amore non è tra queste, l’amore ti viene dal profondo, una costrizione mentale invece avviene quando qualcun’altro (o la società) ti mette in testa delle idee. Cio non toglie che esistano tante cavolate che vengono dette sull’amore e a cui la gente crede queste possono essere intese come costrizioni mentali
p.s. che poi, tutto questo parlare di “gioco amoroso” (come ho detto nel primo commento) non sta a significare che io non ne sia coninvolta, ci tengo a sottolinearlo. Ma l’esercizio è proprio quello di divide la fallace emotività propria, interna dalla percezione reale ed esterna.
Mi sono piaciute queste dotte disquisizioni filosofiche :-) ma comunque non è ancora chiaro se l’amore esiste oppure no, almeno sembra che il concetto non sia scientificamente provato e che saremmo estremamente felici di poterlo fare. Almeno sapere se sull’amore si possa contare come elemento reale oppure solo come concetto filosofico.
A prescindere da questo, comunque, lo ritengo elemento necessario per l’evolversi della vita. Se poi aggiungiamo che l’amore non è l’unico elemente altamente evolutivo, ma esiste anche il contraltare dell’odio, che come l’amore si sa allunga la vita ( o la accorcia se produce nei suoi estremi guerre o relativamente al personale colpi apoplettici).
Amore e odio sono sentimenti difficili da definire e hanno inevitabilmente valenze soggettive, anche se sono concetti universalmente riconosciuti.
Personalmente da agnostica quale sono (come vedere non ho detto atea) non ho mai creduto troppo nell’amore e non mi trastullo troppo nell’odio, salvo poi, verso gli anni che declinano alla vecchiaia, ricredermi brutalmente, non per l’odio s’intende, ma per una sana propensione all’amore. Ovviamente è un fatto personale, niente a che vedere con la scientifica dimostrazione della sua esistenza, ma per me c’è e chi non ce l’ha o non ci crede, beh saranno pure problemi suoi no?
Ciao a tutte e due le contendenti e per Martina invece un augurio di uscire presto dall’empasse :-)
Ross
Io questa settimana sono troppo presa per documentarmi e cercare le prove, quindi rimando, ma ci sono dimostrazioni dell’esistenza dell’amore.
Io sono fidanzata con un uomo che amo e non amo il fatto che mi ami: come provartelo? Vediamo se mi riesce con un esempio semplice.
Se lui smettesse di amarmi io lo lascerei perchè lo amo e voglio saperlo felice e non legato a me dal ricordo o dalla gratitudine.
Egoisticamente ovviamente, amandolo, vorrei stesse sempre con me, ma l’amore non mi permette di tenerlo legato a me se anche lui volesse sforzarsi.
Questo mio comportamento non è orgoglio, non è istinto, non è bisogno, non è amore dell’amore ma amore e basta. Un amore che mi porta a desiderare la sua felicità anche se significa un duro colpo per me.
E’ evidente che non sia nè la generosità nè lo spirito di sacrificio a spingermi.
In questo caso io sono l’ennesima dimostrazione che l’amore esiste e si manifesta CONTINUAMENTE.
Rispondo qui a tutto.
No, certo, Shopenhauer non era un uomo felice anzi, il più infelice tra tutti.
Senza rapporti umani, senza aver bisogno di spiegare agli altri le sue “cazzate filosofiche”, senza alcun straziante senso di fallimento quando non riusciva a spiegare cosa intendesse, senza dover star continuamente a forgiare la sua autostima sugli altri.
Uhm…infelice ho detto?
La felicità è data da cose diverse.
Secondo me.
C’è chi è felice innamorandosi, chi lo è riuscendo a gestire se stesso in modo ineccepibile. Lontano cioè dagli impulsi e dalle debolezze umane.
Francamente non lo so se era felice o meno.
Ed anche se forse abbiamo un po’ abbandonato il tema principale io voglio aggiungere un’altra cosa.
La filosofia è, in parte, dimostrabile.
Come la psicologia per fare un esempio.
Quest’ultima si basa sullo studio dei comportamenti dei pazienti per essere dimostrata, no?
La filosofia si basa sullo studio del “comportamento” del reale per essere dimostrata. Non chiede d’aver “fede” ma si basa sulla logica.
Il sillogismo aristotelico è dimostrabile per esempio.
La logica è dimostrabile.
Una teoria filosofica priva di logica (e ce ne sono) non ha alcun valore.
Poi uno può essere più o meno d’accordo come con le cure psichiatriche.
Non è una scienza esatta, risolta, ma è una scienza.
Per ovvie ragioni non posso dimostrarti l’inesistenza dell’amore.
Posso però pregarti di osservare come quello che tu descrivi nella risposta a Rosaura, quello che descrive Sabner, sia assolutamente frutto di un sentire personale e non di una visione esterna.
E poi posso chiederti di pensare alla relatività di tutta la cosa. Faccio un esempio per il quale mio odierai. Se non avessi incontrato il tuo attuale fidanzato saresti morta? Secondo me no. Avresti affrontato un percorso differente, ma se eri predisposta ad “innamorarti” internamente, cioè per colmare una debolezza dell’esistenza (non solo tu Micaela, parlo del generale, io per prima se vuoi) ti saresti innamorata di un altro senza un così grande sconvolgimento. L’amore è totalmente un meccanismo interno, nasce e si conclude in noi stessi, l’altro è solo un oggetto. Intercambiabile.
p.s. alle volte spero di non averle scritte io queste cose. Che tristezza ma è così, per me! :)
Ora iniziamo a ragionare.
Se non ricordo male non ho mai affermato che l’amore sia eterno, unico, immutabile. Ho detto che l’amore guida la nostra vita.
E proprio in fatto che il mio amore (o la predisposizione ad amare, come dici tu) preesista e sopravviva all’uomo che ora amo, dimostra che l’amore non solo esiste, ma non è nemmeno legato ad un soggetto in particolare e tantomeno (e qui ti contraddici da sola) esiste come riflesso condizionato dell’amore che un altro prova verso di me.
Sono predisposta ad amare ancora prima che qualcuno mi ami.
Per quanto riguarda la filosofia siamo d’accordo, è evidente che non tutta sia da buttare e nemmeno il mero esercizio di logica lo sia, purchè lo si prenda per quello che è.
Ma la filosofia è filosofia, la vita è un altra cosa.
Sono abbastanza certa di ricordare l’esistenza di sillogismi che possono, pur rimanendo perfetti nella forma, arrivare a conclusioni inconfutabili quanto ridicole. Possono persino contraddirsi!
La logica non basta e soprattutto non spiega.
Le lontre non hanno coscienza di sè nè del concetto di futuro. Quella lontra non è morta per la paura del futuro senza l’amica morta d’ infarto, è morta di dolore o è morta casualmente un’ora dopo.
Il problema è che in certi casi, credere al caso è molto più ottuso che credere a qualcosa che tu stessa provi ma che, non sapendolo definire, rimane nel limbo dell’inesistenza.
Dio e l’amore non sono “incerti” allo stesso livello.
Oh, non c’è alcuna contraddizione, anzi direi che il tuo commento mi da quasi ragione.
Io ho detto dal mio primo commento che l’amore non esiste in quanto esistenza pura ma solo come meccanismo mentale. Questo è dimostrato anche dal fatto che “l’altro” l’essere che si ama non viene amato per identità (in quanto è lui/lei ecc) ma solo in quanto ha particolari “rispondenze” presso il nostro bisogno di innamorarsi. Tra le varie rispondenze c’è il sangue quando è un legame di parentela. O la passione sessuale.
Ma perché abbiamo bisogno di innamorarci? Una delle spiegazioni più interessanti è quella di Hegel. Perché il fatto che l’altro ci ami, l’essere amati cioè, influisce sulla nostra debolezza. Accresce il nostro ego. Ed anche in questo caso del “soggetto che ci ama” non ci interessa molto, non è una sua qualità a importare ma solo qualcosa che si ripercuote su noi.
Ci sono altri motivi ovviamente, tanti altri, non validi per tutti ma per molti sì. La paura della solitudine, di non poter contare su altri o la noia, per fare qualche esempio. Tutto comunque riportabile a Hegel.
Il fatto che il soggetto sia intercambiabile rafforza solamente questa visione, non la contraddice per nulla; risulta ancora più ovvio che l’intera “recita amorosa” si consuma solo in noi e nel nostro ego.
Non sei (siamo) predisposta ad amare prima che qualcuno ti ami, sei predisposta a “dare” ma anche ricevere (una condicio sine qua no) amore.
Senza anche il ricevere non ci sarebbe alcun dare.
“L’amore è una debolezza umana, nulla di più, nulla di meno (…) esiste solo come riflesso del pensiero umano. Un po’ come dio in effetti.
Tutto il gioco amoroso si riduce ad uno sterile “amare se stessi”. Sai cosa ci rende irresistibile l’amore? Non l’altra persona, ma il sapere che l’altra persona ci ama. Ama noi, non altri”
Partiamo da questi concetti.
1)L’amore è una debolezza.
2)L’amore è amare se stessi.
3)L’amore non esiste come esistenza pura.
In relazione al punto 3:
Perchè la lontra è morta?
In relazione al punto 2:
Perchè una donna incinta sceglie la morte pur di dare alla luce un figlio che non conoscerà mai?
In relazione al punto 1:
Perchè un un cane si è letteralmente gettato tra le fiamme per salvare il padrone?
Ovviamente non mi interessa da te nè una spiegazione medica nè sociologica: voglio solo che mi spieghi come il riflesso, la debolezza, e l’amore di se stessi abbiamo prodotto questi 3 effetti.
Ma non puoi partire da cose che non sono amore e chiedermi di spiegare su quelle la mia teoria dell’amore.
Francemanta a me sembrano, quelle che riporti, solo cose stereotipate e patetiche. Non per colpa tua eh, non è un’offesa, per colpa delle cose stesse dico (oramai specifico in partenza che faccio prima).
La lontra è morta per casualità o per qualsiasi altro motivo scientifico. Non per la sua amica.
Oppure è morta perché spaventata dal cambiamento.
Credi veramente che abbia avuto coscienza della perdita e si sia fatta venire un infarto?
Per una donna che sceglie di morire e mettere al mondo un figlio mille altre scelgono di abortire per vivere più comodamente. Ed è una scelta egoistica come la prima. Un egoismo diverso ma sicuramente lo fanno per se stesse entrambe, non per il figlio.
Mi dispiace dirlo così, ma hanno il loro diritto anche loro.
E poi, la percentuale di queste donne che come ultimo sforzo mettono al mondo un figlio diminuisce sensibilmente quando “le donne” sono chiamate a scegliere la proprio vita o quella di loro figlio. E per le poche che scelgono il figlio hai mai sentito parlare di “autoconvinvimento” può essere molto forte alle volte credere di amare… più che amare veramente.
Il cane che salva il padrone. Una minoranza anche questa. Fedeltà, senso del dovere, del coraggio. Perché ci vuoi mischiare l’amore?
La lontra è morta per casualità.
Tu ci credi veramente?
Come si può scegliere di essere così ciechi?
Io non ti ho chiesto “quante in percentuale muoiono per il figlio?” Io ti ho chiesto “cosa le spinge a farlo?”
E tu mi hai detto egoismo.
Non c’è molto da dire. Se per te quello non è amore ma egoismo io non posso dirti nulla.
Posso solo pensare che tu abbia amato molto poco e sia stata amato anche di meno.
E non posso che dispiacermi per te.
Il cane è mosso dal senso del dovere?
E perchè, per lo stesso senso del dovere non va in giro di casa in casa a salvare sconosciuti da incendi?
E’ un senso del dovere occasionale? Dove per “occasionale” intendo “serve quando non sia cosa dire”?
Tu non vuoi vedere e soprattutto non sai spiegare queste cose e ti nascondi (perchè ti stai proprio nascondendo) dietro la rarità degli eventi. Quando mai io ti ho chiesto di farmi delle statistiche..
Basta un evento unico nel suo genere e giustificabile solo con l’amore a dimostrarti che non uno ma tutti e tre i punti che elenchi sono profondamente sbagliati e denotano forti mancanze in chi li ha pensati.
La presunzione della cultura crea mostri.
E’ gente che si prende stupidamente sul serio.
Come ti ho già detto, una persona infelice è una persona stupida per me. Shopenhauer era uno stupido e siccome se ne compiaceva era due volte stupido.
Leopardi era uno stupido.
E tu Marica menti a te stessa.
Chiediti se sei feice e se la risposta è no (e leggendoti non posso che pensarlo), fatti qualche domanda e invece di spiegare agli altri prova a imparare (non da me, per carità) non solo da gente morta di seghe e infelicità.
A tutti bisogna dare un’altra opportunità. Rileggi il tuo ultimo intervento per cortesia.
Non meriti alcuna risposta, nè chiarimenti. Rimango dispiaciuta per la cattiveria, ma capisco che quando non si hanno più argomenti è facile cadere negli attacchi personali.
Buona serata.
Attacchi personali?!?
Forse tu credi ti conosca più di quanto ti conosco! Non sono una maga, forse questo non l’ho mai specificato.
Onestamente non ricordo di aver mai avuto da te alcuna informazione personale che ti abbia poi ritorto contro.
Del resto tu sei la stessa persona che mi ha dato della vigliacca ai tempi, quando citai la tua età, come se ciò che sei, fosse un’offesa.
Legendoti hic et nunc ho visto molto dolore.
Sicuramente è stato indelicato dirlo apertamente, ma ho sinceramente sperato che “stupita dalla mia veggenza” ti facessi delle domande… Ma vedo che preferisci pensare che io sia stronza e pure meschina.
Puoi anche offenderti se dico che secondo me non hai conosciuto l’amore, oppure puoi capire che, se io che praticamente non ti conosco (e non so nulla di te), l’ho intuito, significa che è PALESE e che anche scegliendo di odiarmi all’inverosimile, è un problema che dovrai risolvere perchè trapela da quello che scrivi!
E detto con tutta la presunzione che mi contraddistingue: ti sono molto più utile io di Hegel e Shopenhauer attualmente dietro i quali ti “nacondi” (per proteggerti intendo) continuamente.
Questo era il senso di quanto ho detto.
Non fai che citare gente con un cervello enorme e un cuore minuscolo per spiegare questioni di “cuore”: non ci vuole un genio nè colpi bassi per trarre conclusioni sulla tua condizione affettiva.
Dalla tua reazione non posso che immaginare di averci preso, ma è da questo e non da chissà quali confidenze che io traggo le mie conclusioni.
I miei metodi possono non piacerti ma, come ti ho già detto più di una volta in passato, se provassi ad interpretare quello che ti dico non sistematicamente come un attacco ma come un tentativo di aprirti gli occhi, forse, staresti anche meno sulla difensiva.
Certo è che fino a che ti metti sul mio stesso piano come se avessimo la stessa età e la stessa esperienza, allora io non sarò mai una che può darti un consiglio ma sempre una che per mancanza di argomenti si diletta con i colpi bassi.
Se questo è quello che ti ho trasmesso in questi mesi, non posso che dispiacermi di non essere stata in grado di comunicarti altro.
Ma non mi scuserò di aver supposto bene (se così è) e credo sia questo il momento di dimostrare a me (se ti interessa, s’intende) che sei intelligente quanto credi e che forse vedo qualcosa che tu ancora non vedi e che non è con sociopatici letterati che avrai la possibilità di risolvere i tui problemi.
Tu credi che leggendo i tuoi commenti gli altri si fossero fatti l’idea che eri una ragazza piena di amore, solare e felice?
Diciamo che dubito e dovresti anche tu, ma non so cosa aspettarmi da una ragazza così disillusa da sostenere seriamente che due marmotte che hanno passato 16 anni assieme, siano morte nel giro di un’ ora l’una dall’altra per casualità.
Io penso che la tua enorme cultura (come ti ho già detto, superiore alla mia) sia per te un grosso limite e fino a che nasconderai il tuo dolore dietro le “cazzate” dei Grandi Pensatori, il mio tentativo di farti vedere le cose per come ti sarebbe più utile vederle tu lo prenderai sempre come un’offesa.
Forse non ho la chiave giusta, sicuramente non godo della tua fiducia, ma io sono così e non smetterò mai di provare ad aiutarti dicendoti quello che penso, è più forte di me, perchè io sono convinta tu abbia bisogno di aiuto.
Sono presuntuosa?
Non mi pare sia una novità. Se però ci ho preso, la mia presunzione è ben riposta.
1) “quello che tu descrivi nella risposta a Rosaura, quello che descrive Sabner, sia assolutamente frutto di un sentire personale e non di una visione esterna”
Anche quello che scrivi tu è frutto di un sentire personale.
Tutto quello che viene scritto quì deriva da raginamenti e questi ragionamenti attingono dalle esperienze personali della persona che scrive.
Uhm…
Scusami Sabner ma c’è differenza tra sentire qualcosa e provare a pensare distaccandosi dalle cose e a riferire teorie su qualcosa.
Shopenhauer (la devo smettere di citarlo!) ci avvertirebbe di prestare molta attenzione a quello che sentiamo perché spesso il nostro interno ci rende meno oggettivi sull’esterno.
“c’è differenza tra sentire qualcosa e provare a pensare distaccandosi dalle cose e a riferire teorie su qualcosa” e tu pensi che io mi sia fermato al “sentire”? :D
Sforzarsi di essere ogettivi permette di evitare molti errori di valutazione. Ma è possibile avere un pensiero completamente ogettivo? E’ possibile considerarsi completamente libero dai propri impulsi più profondi ed immuni da tutti i segni che le esperienze belle e brutte ci hanno lasciato nel corso della vita?
L’uomo imperfetto può raggiungere la perfezione del pensiero ogettivo? (ammesso che tale pensiero sia perfetto)
Ma perchè tutta questa AVVERSIONE per le “cose interne”?
– L’ISTINTO non è forse presene nell’uomo per aiutarlo a sopravvivere?
– Le ESPERIENZE non servono per imparare dai nostri errori?
Sai secondo me quando sono utili le esperienze Sabner? Solo quando riesci a estrapolarle totalmente dalla soggettività del momento e le lavi con fiumi di ragione critica. Le cose migliori si imparano solo molto dopo averle vissute. Solo dopo averci ragionato davvero.
Non lo so se è possibile essere completamente oggettivi, però varrebbe la pena provarci e cercare di eliminare quanti più fronzoli possibile.
Io non dico di gettare in un cassonetto dio, l’amore e tutti gli altri costrutti mentali che ci fanno star bene. Dico solo di usarle come preferiamo ma poi, quando diventano inservibili, lasciarle andare come qualcosa di “relativo”. Dico che imparare a bastare a se stessi non guasta poi molto. Dico che la prima fonte di infelicità è il cercare “altro da noi” nelle persone. Dico solo di pensare di più ed essere istintivi di meno.
L’istinto non sempre fa sopravvivere l’uomo. Certe volte lo fa buttare nel torrente.
l’istinoto e le esperienze a volte sono utili e a volte sono dannosi bisogna stare in guardia ma nemmeno ignorarli o disprezzarli
2) “C’è chi è felice innamorandosi, chi lo è riuscendo a gestire se stesso in modo ineccepibile. Lontano cioè dagli impulsi e dalle debolezze umane.”
Lo dici come se l’amore escludesse la possibilità di gestire se stessi in modo ineccepibile.
Perchè dovrei stare lontano dai miei impulsi? be, certo bisogna controllarsi ma non per questo bisogna disprezzarli perchè sono una parte di noi
Ti ho risposto sopra per quanto riguarda le interferenze delle sensazioni interne (sentimenti soprattutto) con il ragionamento.
E non devi stare lontano da niente che ti faccia star bene, anzi!
Ma devi anche, e questo è un consiglio che mi permetto di darti, ricordare che questo cose interne che dipendono da te stesso sono, bè, molto relative e che finché ti fanno star bene allora valgono per star bene ma quando smettono di farti del bene sono da lasciar andare senza rimpianti. Se si capisce, se tu capisci, che sono uno sterile meccanismo, se si capisce che sono solo uno scudo per non capacitarsi della pochezza umana allora quando “finiscono” sono più facili da buttare via.
E questo lo dico senza pensare alla filosofia, al pensiero o al resto ma come opinione personalissima per “vivere meglio”.
“scudo per non capacitarsi della pochezza umana” è così che vedi l’amore?
Ti serve uno scudo solo se non hai ancora accettato le debolezze umane
Per “cose interne” intendi i sentimenti? prima di DEGRADARLI a “sterile meccanismo” pensa a cosa diventerebbe una persona se gli togli i sentimenti. Definiresti quella persona ancora VIVA? forse si, ma che vita piatta
I sentimenti, presi così, in assoluto, fanno star male.
Le cose, per loro stessa natura, sono destinate a cambiare, evolversi e mutare.
Alcune anche a morire.
Più spesso ancora mutiamo noi.
Non ha senso appendersi a qualcosa che poi smetterà di essere. O meglio ha senso se sai bene che prima o poi smetterà di essere così. Ha senso cioè se prima prendi coscienza dei “limiti” dei sentimenti (non essendo reali).
Non dico di rassegnarsi e lasciar morire “il sentimento” (che, RIPETO per non sembrare contraddittoria, non esiste se non come scudo alla debolezza umana) ma combattere essendo preparati e vivendo la cosa per quello che è.
So bene che i sentimenti possono evolversi e ad un certo punto possono anche morire (alcuni muoiono, altri nascono)
Avere un giudizio positivo sui sentimenti non significa che mi illudo che siano eterni, non significa che mi “appendi” ad essi, non significa che non conosco i loro limiti
3) “L’amore è totalmente un meccanismo interno, nasce e si conclude in noi stessi, l’altro è solo un oggetto. Intercambiabile.”
Esatto, questa è la natura umana. Non c’è nessuna anima gemella. Il problema non è l’amore ma il fatto che sia stato idealizzato dalla società come qualcosa di spirituale
Non c’è nulla di male se l’amore esiste solo dentro l’innamorato, è un sentimento e non potrebbe stare in nessun’altro luogo.
Non ho mai pensato fossi stupido, intendiamoci, ma devo ammettere queste tue ultime risposte mi hanno piacevolmente sorpresa.
E assolutamente non perchè tu sia d’accordo con me..
Non mi intrometto nelle speculazioni de l pensiero che avete fin qui intrecciato. Che l’amore esista è un dato di fatto, poi sul come e sul perchè non mi metto a discutere, le ragioni sono infinite. Che l’amore sia casuale anche questo è un dato di fatto perchè altrimenti ci siinnamorerebbe solo delle persone che ti contraccambiano e questo non è vero, Poi mi si dirà che l’amore verso una persona che non ti ama prenderà soddisfazione da un processo di punizione verso noistessi, ma sarebbe una teoria molto tirata. Si amano i genitori, che non sempre ti amano profondamente, si amano gli amici/le aiche e anche questi a volte ti deludono e ti tradiscono e si amano i figli che molto spesso pensano a loro stessi e pensano che tu puoi vivere i luce riflessa.
Insomma dati sull’esistenza dell’amore ce ne sono a iosa. Ovviamente le ragioni e le evoluzioni di tale sentimento sono soggettive.
Ci sono persone che non riescono ad amare. Forse sono sfortunate o forse evitano un saccodi rogne. Secondo il mio modesto avviso sono persone geneticamente poco disponibili e pertanto non troppo generose, ma decisamente anche l’incapacità di amare esiste.
Per quanto riguarda l’anima gemella potrei dire che razionalmente tenderei a dire che non esiste in natura, ma poi praticamente l’ho incontrata che avevo sedici anni e l’ho ritrovata che ne avevo 58 e gemella era prima come gemella è ora. Abbiamo percorso strade diverse e ci siamo persi di vista per una quarantina d’anni circa e poi casualmente, improvvisamente ci siamo riincontrati beh avevamo letto gli stessi libri, ascoltato la stessa musica, visto gi stessi film, condiviso una filosofia di vita, percorso le medesime idee politiche e ricordato gli stessi ricordi e pianto per la stessa canzone… eppure avevamo vissuto delle vite differenti. Ah mi dimenticavo di dire che eravamo innamorati allora e lo siamo pure oggi, solo che allora la cosa ci aveva spaventato e oggi invece ci gratifica , ma su questo l’età e la maturità aiutano. Insomma siamo due lontre che si tengono la mano. Certo mi direte che questo è soggettivo e che è un affare che non si può generalizzare, ok è vero, però ditemelo sinceramente, mi invidiate un p’ eh? ;-)
Ross
Scusate, da brava fenomenologista (esiste la parola? ;)) io sostengo che TUTTO è una costruzione mentale. Incluso l’amore. Ciò non significa che non sia reale, dato che qualsiasi aspetto della realtà è un costrutto mentale :D
Venendo a te Ross (e grazie dell’augurio ma nel mio solito stile, la vedo nera ;)) non so se ci siano persone che non riescono ad amare, io sono molto positiva su questo punto, penso davvero che l’amore sia innato nell’homo sapiens. Però ci sono persone che non sanno esprimere l’amore, perché quello, ahimé, va imparato, soprattutto se hai già tendenze disaffettive. E questo purtroppo sai che l’ho provato a mio discapito perché ho vissuto per anni con un partner disaffettivo e senza passioni che non ha mai saputo mostrarmi se mi amava o no. E tutt’ora non lo so se mi ha mai amata, penso che non lo saprò mai.
Concordo con chiunque ha detto che l’amore è un bisogno. Difatti, è un’esigenza primaria. E su questo sono molto hippie (Gandhi, fai l’amore non la guerra, ecc. ecc :D) , scusate così ci sono nata :) Se quest’esigenza primaria non viene soddisfatta, ovvero non si riesce ad amare ed a ricevere amore, allora si può cadere anche in gravi psicopatologie. Ma qui mi fermo.
E se parlassimo invece dell’amore in puro stile romantico, come ha fatto il buon sabner descrivendo il suo? Perché in fondo, quando si ama, non si vede nient’altro che il proprio amore. Ed è inutile stare a specularci sopra, filosoficamente o psicologicamente.
Peace & love ;)
Forse non ci intendiamo sui termini: cosa intendi per “costrutto mentale”?
Forse che io invece credo che l’amore sia un fluido magico che ogni tanto ci tocca e zac! casualmente ci contagia? :D
L’amore è un bisogno umano non l’ho mai negato, nessuno qui lo ha negato è il bisogno narcisistico di amare se stessi proposto da Atea a lasciarmi perplessa.
Costruiamo la realta’, ecco, pura fenomenologia. La realtà esiste solo in quanto prodotto della nostra mente. Se noi non esistiamo, neanche la realtà esiste, non è oggettiva. Ed ognuno di noi ha la sua realtà, percepita in modo differente ed unico…l’hai visto The Matrix? :D oohhhh, ma qui si sprofonda nel più profondo complicato filosofeggiare che più non si puo’! Questa posizione (si chiama Costruzionismo Sociale ed io ne sono una fervida sostenitrice… ma tralasciamo, tralasciamo ;)) non nega o esclude assolutamente il concetto di amore! Infatti, il contrario. No, non è un fluido magico, è dentro di noi, esiste perché noi esistiamo, qualità intrinseca ed irrinunciabile dell’uomo! Certo, amare se stessi è giusto (non narcisismo però): se si ama se stessi, se ci si accetta con tutte le proprie qualità e difetti, con tutti i propri limiti e le proprie, meravigliose ed uniche caratteristiche, allora si riesce bene ad amare gli altri, in armonia… io predico bene, ma a questo livello ancora non ci sono arrivata ;)
Beh non credo sia quello che dice Atea (se così è allora lo capisco solo quando lo dici tu) ma approvo tutto quello che hai scritto.
E’ evidente che come aborrivo il “mondo delle idee” platonico, sorrido al pensiero del “mondo dell’amore”.
L’amore è dentro di noi ed è anche un bisogno sia di darlo che di riceverlo, ma non necessariamente rivolto allo stesso soggetto.
Prova a leggere tu quello che dice Atea perchè forse non ci capiamo, non so, magari sai dirle qualcosa che io non riesco o spiegarmi qualcosa che non capisco.
Micaela, io non me la sono affatto presa, nè mi sono assolutamente offesa.
Al massimo sono dispiaciuta per aver contribuito a questa parata di (passami questa -anche- autocritica) nevrosi.
Dispiaciuta per chi leggerà.
E sono dispiaciuta soprattutto di essere stata fraintesa così tante volte e non essere comunque riuscita a spiegare la mia visione.
Quando scriverai un post su di me accetterò che tra i commenti tu ti metta a disquisire (senza, come dici tu, un minimo di cognizione) dei miei (infiniti) problemi.
Sì, ma mentali.
Fino a quando non scriverai il post su di me permettimi di dirti che sei un pochino, boh, fuori luogo a dire cose che non parlano sul o del mio pensiero ma di me.
Io non ho parlato di te e nemmeno tu hai parlato di altri commentatori, ma io faccio eccezione pare.
Io ti ho riportato solo la mia teoria, non è detto (e l’ho specificato sopra, in un p.s.) che poi io la applichi.
Ho specificato a Sabner come la penso, su quello che fa star bene, in tono generale ovviamente, il resto, spero siano affari miei. Se poi vogliamo contare le volte che vado a letto con chi, possiamo anche farlo, io non ho problemi di questo tipo.
Ovviamente il fatto che tu abbia violato “il segreto” del mio nick mi fa un pochino innervosire, ma il danno è fatto, vabbene così. Allo stesso modo mi urtava la storia dell’ età, non è quello che sono io a non andare è il fatto di tirarlo fuori così. Capirai, vorrei avere vent’anni tutta la vita!
Conosci l’identità di altri bloggers ma non ti sei mai permessa di dire nulla. Faccio eccezione, di nuovo.
La mia cultura superiore, la mia intelligenza, sono parole tue, non mie. Io non mi ritengo nè intelligente nè colta, mediamente istruita e con una certa capacità dialettica. Basta e avanza.
Lo sottolineo per te che hai, secondo me, in mente una me che non esiste e lo dico a chi legge, perché mi manca solo d’essere considerata presuntuosa e poi posso veramente metter su un chiosco dei difetti.
L’ultima cosa.
Io ritengo che ci sia da imparare sempre e da chiunque.
Imparo da te leggendoti, imparo da Sabner e da tutti quelli che non ho citato. Mi conoscessi un po’ di più sapresti che faccio molto caso ai dettagli e che non rifiuto mai nulla a prescindere.
Ascolto le tue critiche anche quando le esprimi “male” e, per esempio, leggo tutti i tuoi post. Non leggo solo i grandi pensatori, leggo tutto quello che riesco.
Lo dico perché se fossi una che crede di non poter imparare anche da te di certo non li leggerei.
E soprattutto se non ti trovassi in qualche modo “utile” (perdona la poca poeticità!) non capiterei sul tuo blog nemmeno per caso.
Atea, no ho tempo di replicare ad altro ma hai detto così tante volte Micaela in così tanti post che rimproverare me , che per reazione, l’ho fatto una o due volte, è davvero come dare del cornuto all’asino.
Ma tu davvero non arrivi mai a guardare cosa fai e come ti poni prima di giudicare come uno ti risponde?
Mi hai detto, su un post serio che “finalmente ti facevo ridere”, con una spocchia da prenderti a schiaffi. Attacchi sempre per prima con un’ insopportabile presunzione da donna vissuta che non ho costantemente nemmeno io e poi ti chiedi perchè con te, a differenza di chiunque io abbia un atteggiamento diverso?
Non lo so ATEA, sarò pazza.
Sia ben chiaro, sei intelligente e mi stai simpatica, ma non faccio parzialità, anzi sì, in molti dei tuoi commenti, se non fossi stata tu e proprio tu a scriverli avresti scoperto seriamente cosa scrivo quando rispondo male davvero.
Nemmeno le repliche sono eterne.
Però lo si può fare molto a lungo :D
Lo sai che io conoscevo il tuo nome da molto prima che ci conoscessimo altrove rispetto a questo blog? Se guardi il mio primo commento su libero ti chiamavo già con il tuo nome.
Su libero ti chiamavano in tanti così, ecco perché ho iniziato. E avevi anche un profilo mi sembra con il nome e la data di nascita. Quindi non credevo ci fossero problemi…magari un errore di valutazione?
Io commento anche altri blog e tutti più o meno allo stesso modo, solo tu ti arrabbi così tanto. Probabilmente dovrei smetterla di essere così “urticante” ma ti assicuro che il “tono” del mio primo commento era solo ilare, volevo non prendere troppo sul serio nemmeno quello che veniva dopo, il mio riportare Hegel per esempio, ma capisco, forse adesso, che poteva essere interpretato come “il tuo post fa ridere, aspetta che ti dico io la verità”.
Se è questo che hai capito ovviamente (almeno per me) non intendevo nulla del genere.
Il tono certe volte è proprio tutto.
No, io l’ho proprio interpretato come “le tue barzellette difficilmente mi fanno ridere ma finalmente, grazie a questo post, posso farmi una sana risata (grazie alle cazzate che hai scritto)“.
Molte delle persone che scrivono qui (o leggono) sanno il mio nome, non è un mistero, ma questo blog si chiama Superciccia avrebbe poco senso questo nick se poi tutti mi chiamassero per nome, non trovi?
Ricordo perfettamente che semplicemente tu mi dicesti “io non ti chiamerò così” e io non ti ho detto nulla. Gli altri mi chiamano partendo da questo nick “simbolo” del blog. Tu no.
Vorrei che tu ti rendessi conto delle cose che tralascio o assecondo quando si tratta di te (e non sono solo quelle che ho detto ora).. non lo faccio certo perchè “fai numero”: se volessi un blog com molti ma molti più lettori ne avrei sia le competenze, sia le capacità sia gli strumenti (e questa non è presunzione), quindi il motivo per cui mi comporto come mi comporto è perchè ti apprezzo molto.
Questo l’ho voluto specificare qui, il resto che ti devo dire, se ti andrà di leggerlo, preferisco farlo su msn.
:)
Non entro nella disputa sull’essere o sull’amore. (ma sono un fan di Gorgia diciamo :-P)
Ma sulle Lontre mettiamo che il legame “amoroso” le abbia fatte sopravvivere e morire l’una a distanza di un’ora dall’altra si tratta sempre di un’ora di distanza dall’altra non all’unisono: si nasce e si muore da soli, che già è un eccesso di compagnia :-P.
l’amore alla lontra più giovane non gliel’ha allungata: è morta tre anni più giovane dell’amica, due anni sopra la media delle altre lontre. Semmai l'”amore” ha reso la sua vita e la sua morte dipendenti da un legame. (è un pò angosciante come cosa anche se molto romantica)
La cosa vera è che attraverso la vicinanza degli altri e i rapporti sociali si superano le difficoltà in modo più proficuo quello si. (nelle malattie ad asempio non mi ricordo l’esperimento, ma si scoprì in un ospedale che i malati in camerate guarivano prima di quelli in stanza singola) così come nel lavoro (lavorare in team è molto più stimolante e da molti più riultati se si è predisposti).Quindi l’unione si fa la forza sicuramente.
Sull’amore non lo so può anche allungare la vita, ma farlo la chiave di tutto è un pò pericoloso…. anche come il bicchiere di vino che “fa sangue” :-P basta non diventare alcolizzati però altrimenti si muore di cirrosi epatica! e ci sono anche i contro e non solo i pro :-P
“Vivere in due In famiglia…
In famiglia è un disastro…
occupato per sempre… E’ la grazia…
E’ la grazia
Finora non avevo meritato
di trovare libero il cesso”
(Carmelo Bene, “Ritratto di signora” – Spettacolo in due incubi)
Siete liberi? :-P
Giorgia chi?
Se le lontre fossero morte contemporaneamente non sarebbe stato amore ma avvelenamento:D
Morire di dolore prevede che tu abbia tempo di provarlo questo dolore.
Una lontra è sopravvissuta 2 anni più della media, l’altra 5.
Una delle due lontre che vedi nel video è morta a 20 anni.
Conosco una signora, ha 92 anni, ha un figlio con gravi problemi di salute che lo rendo assolutamente non autosufficiente. Ogni giorno quella donna lo porta fuori a fare una camminata veloce. Ho sempre prnsato che fosse l’amore per il figlio (la paura del “che ne sarà di lui”) a darle la forza di fare quello che fa e fare quello che fa a 92 anni sicuramente l’aiuta a vivere.
Si può morire d’amore, lo so benissimo, con questo post l’ho praticamente detto (come hai notato tu, la seconda è morta mica a caso), ma prima di morire per amore sono vissute di più per amore.
Ricordo di un episodio che lessi: in un ospedale (o orfanotrofio, non ricordo) le culle erano messe in fila in lunghi stanzoni. Quando le infermiere facevano il giro per comodità prendevano in braccio sempre gli stessi due bambini con le culle vicine alla porta e mai gli altri. Quello che dopo poco tempo si scoprì che i bambini che venivano presi in braccio stavano bene ed erano paffuti, gli altri (tutti gli altri) erano inspiegabilmente sottopeso.
Forse è vero che si muore da soli, ma chi vive senza amore, cioè da solo, è già morto (e non mi riferisco all’ amore sentimentale).
Gorgia non Giorgia, dai su quello di Lentini. ;-) (ma la disputa esiste o non esiste l’amore mi sembra poco interessante in questa discussione)
Provo a dare un contributo:
Non trovi angosciante che il figlio della signora sopravvive e magari fa una vita di merda quasi “per far campare la madre fino a 92 anni che resta in vita perchè la sua causa e senso di vita è l'”amore” per il figlio, prendersi cura del figlio che senza di lei chi si occupa di lui perchè non è autosufficente?
Il figlio come la protesi della madre e viceversa…uhm fa molto sentirsi Dio e amare tanto da condizionare vita e morte delle persone a cui si è legati dalla propria e allo stesso farsela condizionare in egual misura.
Vale lo stesso per l’odio eh… non ti sembra pericoloso?
fa molto misery non deve morire. :-S
Per me è angosciante.
Non è angosciante l’amore, ma i legami simbiotici, la dipendenza che si rischia di creare attraverso un legame, tanto da condizionare vita e morte di qualcuno o condizionare la propria di vita o di morte da qualcuno.
E l’identità individuale dove è andata a finire? è l’assoluto che mi spaventa, non l’amore.
Pensaci, è un’altro tipo di prospettiva per scongiurare gli assoluti, che secondo me sono pericolosi anche se nascono dalle migliori intenzioni. Le così dette chiavi di tutto.
Nessuno è mai veramente solo e non “amato”, ma vale anche il contrario.. è lo stesso discorso sugli assoluti…
Il Male è il Bene assoluti… è un metodo pericoloso e fuorviante.
Il cane che muore se muore il padrone…il padrone prevede che il cane non sia in grado di sopravvivere su tutti i livelli senza un padrone. Il figlio della signora che non campa se non ha la madre
L’amore chiave di tutto prevede padroni…pensa cosa prevede l’odio la chiave di tutto…se l’amore prevede padroni. Non fa terrore parlare di assoluti?
Non si può fare:
l’amore una delle chiavi del mazzo in mano all’identità individuale? :-) penso sia un discreto compromesso :-P
Allora, paura o no, spavento o no, l’amore muove il mondo, perchè sa tenere in vita.
Spesso anche l’odio, ma l’odio non è così tenace(e anche di questo si hanno continue manifestazioni), non nell’intensità ma nel lungo perido l’odio dimostra la propria inferiorità rispetto all’amore.
C’è anche, ne sono certa, chi resta in vita per vendetta: anche la vendetta (l’odio) può allungare la vita dunque, ma inquanto sentimento di ordine inferiore se considerato “all’infinito”, non può essere il sentimento predominante.
Inoltre è l’amore che da la vita, non l’odio. L’odio, al massimo può mettere incinta, ma è l’amore a partorire.
Non pretendo valga per tutti, ma per me l’amore è la chiave di tutto.
1.riguardo il discorso sugli assoluti che ne pensi?
2.pensi che odio e amore possano veramente essere degli assoluti?
3.senza il non essere esiste l’essere? :-P
4.riguardo all’identità individuale che ne pensi?
5.la natura ama o odia (o anche è giusta o sbagliata, è buona o cattiva, è ordine o caos)?
6.che cos’è l’uno?
7.se l’infinito non ha nè principio nè fine (è infinito appunto) si può collegarlo al concetto di esistenza?
8. meglio 1 giorno da leoni o 1000 da pecora?
9. sotto la panca la capra crepa e sopra la panca campa?
(sono sempre stato curioso di sapere cosa ci fosse sopra questa panca :-P)
10. se uno ha la chiave di tutto cosa c’è dietro tutte le porte da aprire? o c’è una porta dove c’è dietro tutto?:-P
11.cos’è il tutto? (vedi cos’è l’uno)
12.tra il mac book pro e l’imac cosa mi consigli? (questa è di carattere pragmatico, devo scegliere fra i due, ho già le idee chiare ma un parere in più non guasta :-)
13. quando parli di amore qualunque sia il genere di amore. In qualunque sua forma quindi ti riferisci a Agape, Philia, Eros, Anteros, Himeros, Photos,Stοrge,Thelema e anche quello religioso (di tutte le religioni o una in particolare)? o solo quello degli esempi specifici delle lontre, del figlio malato, del cane e del padrone, del bambino e l’infermiera o altri specifici a valorizzare la tesi degli assoluti, dove uno vive o muore grazie all’amore dato dal legame quasi simbiotico con un altro essere vivente?
mi sento un pò marzullo :-)
non scartare le altre per rispondere alla 13 eh ( lo so che è la più polemica quindi si corre il rischio :-P)
Fatto sta che la cosa delle Lontre è molto efficace come anche le frasi sull’amore a livello di marketing, “l’amore è la chiave” è un bel pay off ;-)
Gio, sta settimana non ce la posso fare a risponderti :D
Questo taglio filosofico, in generale, lo trovo inutile, non tanto per la crescita del blog, quanto per la tua vita (e non solo la tua).
A volte, su alcune cose bisognerebbe abbracciare la semplicità. Guardati attorno, vedi che vita fa uno che è vissuto senza amore (ad esempio dei genitori) e trai le conclusioni.
Le chiacchere stanno a zero. Il resto è onanismo verbale. Divertente se uno a tempo, ma io questa settimana non ne ho:D
Vai tranquilla, non c’è fretta :-P
l’onanismo con tagli filosofici :-P è inutile per tutte le vite (se fatto di semplici nozioni digerite male ovviamente) infatti bisogna abbracciare la semplicità ;-)
però almeno a quella del mac potevi rispondere :-)
è vero bisogna guardarsi attorno e chiedersi che vita fa uno che ha vissuto senza l’amore dei genitori (ad esempio)
http://archiviostorico.corriere.it/2000/giugno/29/amore_per_figli_regolato__co_0_00062910606.shtml
«L’ amore per i figli va regolato»
La psicologa: se è eccessivo, non fa crescere.
L’ educatore: troppa invadenza li distrugge
Dopo la vicenda di Torino, con una madre accusata di iperprotettività, si apre il dibattito. Gli esperti: sempre più numerosi i genitori ansiosi «L’ amore per i figli va regolato» La psicologa: se è eccessivo, non fa crescere. L’ educatore: troppa invadenza li distrugge
MILANO – Bambini troppo amati da genitori troppo presenti, che scelgono e decidono tutto al posto loro: dai vestiti, alle lezioni di tennis, dagli studi, agli amici da frequentare. Si può rovinare un figlio per «troppo amore»? «Siamo abituati a considerare l’ amore come una cosa sempre e comunque positiva, ma anche l’ amore può avere i suoi eccessi e diventare controproducente», avverte la psicologa Silvia Vegetti Finzi. Non è l’ unica a mettere in guardia dai rischi di un’ affettività invadente e senza regole, che travolge i bambini più che aiutarli a crescere. Maria Rita Parsi, psicoterapeuta, ha coniato un’ espressione che è diventata il titolo di un suo fortunato libro (otto edizioni in un anno): l’ «amore dannoso». «I bambini non sono proprietà della famiglia: genitori iperprotettivi o troppo apprensivi nuocciono tanto quanto genitori indifferenti», spiega. Troppo amore, dunque, fa male. Lo sostengono anche i giudici del Tribunale dei minori di Torino che hanno tolto il figlio di 6 anni ad una madre giudicata «iperprotettiva» e «troppo ansiosa», che imprigionava il bambino in una ragnatela di regole ferree: merenda sempre alla stessa ora, pipì prima di uscire e appena rientrati. «In questi casi, la parola amore non è corretta: il termine giusto è legame ossessivo – dice lo psichiatra Vittorino Andreoli -. Quella mamma va curata, quando l’ iperprotettività verso i figli raggiunge questa intensità, la vita per i bambini diventa impossibile». Questione di intensità: va bene controllare che il figlio non frequenti cattive compagnie, ma quando gli si bocciano sistematicamente tutti i progetti perché «è inutile correre rischi, so già io cosa devi fare», si può ancora parlare d’ amore? Don Gino Rigoldi, cappellano al «Beccaria», carcere minorile di Milano, racconta la storia di una madre che, quando entrava in carcere per il colloquio con il figlio, apriva la pelliccia, ci infilava dentro il ragazzino, poi se la riabbottonava e restavano così, madre e figlio come fossero un corpo solo. «Ci ho litigato decine di volte con quella donna – dice adesso don Rigoldi -. Non si rendeva conto che proprio lei, con quel suo atteggiamento eccessivo, era la nemica peggiore del figlio». Sono tre, per don Rigoldi, i sintomi del «troppo amore»: il desiderio di possesso è il primo, l’ invadenza il secondo, il caricare i ragazzi di troppe aspettative il terzo. «Io vedo i miei giovani: in tanti sono stati rovinati dalle aspettative eccessive che i genitori hanno riversato su di loro – dice ancora don Rigoldi -. Per difendersi, si sono messi sulla cattiva strada. E’ come se dicessero: se dimostro che sono cattivo e inaffidabile, papà capirà che non posso fare l’ ingegnere». Silvia Vegetti Finzi lo chiama «l’ amore-adesivo»: unisce genitori e figli in un legame che, visto dall’ esterno, può apparire perfetto. Ma il rischio è che il bambino possa restare soffocato da tante attenzioni non richieste. «L’ errore più frequente è l’ eccesso di preoccupazione – spiega la psicologa -: ci sono genitori iperprotettivi che vedono pericoli dappertutto e così bocciano ogni iniziativa del figlio. Ma non si cresce senza rischio, ogni bambino ha il diritto di fare degli errori e di imparare da quelli. A un bambino educato in questo modo si aprono due strade: se interiorizza il punto di vista dei genitori, potrà diventare un adulto ossessivo, di quelli che pretendono il controllo assoluto sulla propria vita. Se invece si ribella, finirà per rifiutare qualsiasi regola, adottando un comportamento antisociale». Quanti sono i genitori iperprotettivi? «Tantissimi», risponde Maria Rita Parsi. Che chiama «famiglie-melassa» questa combinazione esplosiva di troppe ansie e troppo amore, «famiglie dove ognuno è invischiato all’ altro senza via d’ uscita, perché nessuno è cresciuto abbastanza per permettere agli altri membri di avere una loro autonomia». Sono più donne che uomini. C’ è la casalinga frustrata che ha scommesso tutto sui figli e li considera il suo «capolavoro». E poi c’ è la madre che lavora fuori casa, travolta dai sensi di colpa e dalla paura di perdere il controllo sulla vita del figlio. Così, a 12 anni, gli compra il telefonino, «una specie di prolungamento del cordone ombelicale», dice la Parsi. Che continua: «Un genitore apprensivo non ti fa vivere, è in costante allarme su tutto quello che riguarda il bambino. E’ come se gli ripetesse all’ infinito: ti succede qualcosa? Te la risolvo io. Devi fare questo? Ho già io la soluzione. C’ è un problema? Lascia fare a me. Così quando il figlio cade in bicicletta e si fa male, non lo racconta a casa, perché i genitori entrerebbero in un tale stato d’ ansia da imporre nuovi controlli, nuovi divieti». Che futuro hanno i bambini «troppo amati»? «Non crescono. Per continuare a garantire ai genitori un certo tipo di ruolo rimangono piccoli. Collezionano complessi di inferiorità. Diventano adolescenti timidi. O aggressivi».
Monti Daniela
Pagina 17
(29 giugno 2000) – Corriere della Sera
ehhh chissa come ha vissuto quello con “troppo amore” invece? di merda lo stesso come quell’altro :-)
nel mio onanismo? dicevo una cosa molto semplice: gli assoluti sono entrambi deleteri.
Scusa l’onanismo: messaggio scritto in 1 minuto e 35 secondi: cazzo e adesso che non ho nulla da fare tutto il giorno?… come colmerò il mio onanismo filosofico? :-P
Penso che passerò la giornata a trarre conclusioni, non ho niente di meglio da fare ihihihh (sono cresciuto con troppo poco amore :-P)
un abbraccio.
Non esiste il troppo amore.
In questi casi i medici sbagliano le definizioni (ed è gravissimo).
Impedirti di crescere non è amore è egoismo.
Non farti sbagliare è paura.
Io non vedo alcun amore nel decidere per l’altro ed annullare la sua personalità.
Non vedo amore nemmeno nel dargliele tutte vinte.
Non vedo nemmeno amore nel non preparare tuo figlio alla vita che lo attende fuori dal mondo ovattato che gli offri. Vedo invece egoismo, paura, soddisfazione personale, desiderio di “rivalsa sociale”. Vedo il ROI (return on investment).
Insomma è più facile chiamarlo amore, ne sono certa ma l’amore ti fa dire “vai sbaglia ed io non smetterò di amarti”. Non ti fa dire “vai sbaglia e ti perdonerò tutto e se fai qualcosa di grave ti coprirò e non ti farò processare”. Quello non è amore.
Amare non implica essere buoni educatori.
Il problema non è MAI il troppo amore, il problema è ‘incapacità di manifestarlo”.
In questo senso forse capisco perchè si consideri il non intervento di Dio, nonostante lo schifo che viviamo, come massimo gesto d’amore.
ok i medici sbagliano le definizioni ed è gravissimo io fossi in te farei ricorso alla commissione scientifica internazionale :-P, i filosofi sono onanisti, gli psicologi uh non ne parliamo, chiederò a Dio ( o a qualche prete pedofilo) la definizione esatta di Amore (quello vero vero e assoluto e insindacabile ossia quello che è la chiave di tutto e contemporaneamente appartenente a qualsiasi genere e forma che deve essere soggettivo perchè rispecchia il reale reale, ma anche oggettivo e insidacabile perchè in assoluto oggettivo e universale, dai su quello che muove il mondo) e il giusto modo di manifestarlo eh anche qui c’è un manuale perfetto e assoluto? (di quale religione?) , se sono fortunato chiederò a qualche lontra o a un dalmata che ha perso il padrone e quando morirò dopo un’ora dal decesso della mia lontra di una vita potrò affermare conosco l’amore vero :-P
magari loro mi spiegano cosa significa:
“Qualunque sia il genere di amore. In qualunque sua forma.
L’amore per un figlio, per un amico, per un fratello, per il compagno di una vita.”
“I segni sono ovunque, gli esempi infiniti.”
“l’amore è la chiave di tutto”
Allora posso tranquillamente affermare:
magari la lontra non è morta di amore ma di solitudine che non è amore ma solitudine e il legame che aveva con l’altra non era amore ma dipendenza che si è trasformata in dipendenza fisiologica e che durante la sua vita non ha amato o ricevuto amore ma creato semplicemente una dipendenza fisiologica da un altro essere ed è la dipendenza che l’ha tenuta in vita che qualcuno per comodità ha chiamato amore. Ma non servirebbe a nulla tu sola sai perfettamente e senza indugi qual’è la chiave di tutto :-P te vojo bene ma a volte sei assoluta, troppo :-)
Sulla lontra è possibile. Solo che non si muore di solitudine in un’ora! Morire di solitudine di solito implica la malnutrizione volontaria e se anche avesse vomitato tutto il pasto….
Tu mi contesti la definizione di “troppo amore” ma vediamo un pò:
se i tuoi amati psicologi sostengono che una corretta educazione comporti molto amore e la capacità di seguire ed incoraggiare le inclinazioni del figlio senza soffocarne l’identità nè le aspirazioni, in che modo soffocarle e ostacolarle può rientrare nella definizione di “troppo amore” anzichè in quella di “cattiva educazione” (o incapacità educativa)?
ma che ne so, io sono onanista :- P
va veramente nell’articolo c’è scritto quello che dici?( uhm non è proprio così) ma mettiamo che tutti quelli che trattano la tematica siano degli emeriti tontoloni :-P che ce frega, tutto è opinabile per me figuriamoci, sono prospettive diverse sullo stesso argomento.
la lontra è andata in crisi di astinensa e dopo un’ora è morta d’infarto per l’ansia provocata dall’assenza dell’altra lontra, quindi ci sta anche la solitudine :-P (tipo i drogati: in effetti era dipendente: è una delle prospettive ad esempio)
Sulla quantità secondo la tua prospettiva:
l’amore può essere assente oppure molto poco e il molto poco amore non fa vivere bene ma forse accorcia la vita, mentre non può essere MAI troppo, non è mai troppo, anzi il problema è l’ incapacità di manifestarlo quando è troppo poco :-P (e questo riguarda la dose diciamo :-P)
ma ancora non mi hai detto che cosa caspita sia l’amore:
resta sempre un concetto fumoso, vago,(in qualsiasi forma, di qualsiasi genere, la chiave di tutto (o di niente), i segni ovunque, gli esempi infiniti..) metafisico.
Bello, ma in soldoni? fin’ora mi hai detto cosa non è e quanto può essere, ma su cosa sia ancora non è dato sapere, però mi hai fatto gli esempi: è quando una lontra muore dopo un’ora dall’altra perchè l’altra è morta, è il cane che muore dopo che è morto il padrone, è la madre che è costretta a vivere per il figlio malato, è il parente che muore solo dopo aver visto tutti riuniti. e in tutti i casi erano tutti sani come pesci.
Minchia st’amore si avvicina molto al concetto di sfiga :-P
Però ti allunga la vita : che culo!!! :-P
riassumendo: ti tiene in vita ma te la stronca anche se sei sano come un pesce.
uh assomiglia molto alle tossicodipendenze e alle malattie fuminanti.
Ah Giò!!!!!
Che cagacazzo!:D
E va bene, ti dico cos’è per me l’amore.
L’amore è quel sentimento che ti spinge a desiderare ed operare per il bene della persona per cui lo provi a prescindere da quelle che sarebbero le tue scelte e desideri personali verso quella persona. L’amore comprende dunque rispetto e libertà.
Ti basta?
PS:
La pianti di cambiare nome o mail che continua a cambiarti l’avatar?!?!?!
Mi piaci triangolare:D
il nome e la mail so sempre quelli, non lo so perchè cambia l’avatar forse dipende dalla connessione.
tringolare come Dio!!! muahaahaha
si si basta :D me so saziato :-P
cmq ho scelto l’imac :D
eh no! “mi basta” non mi basta.
Mo mi scrivi che ne pensi della mia definizione.
Perchè non va bene e, siccome cozza con il concetto di “troppo amore” degli psicologi di cui sopra, mi dici qual’è la loro definizione illuminata per cui esista l’opzione “troppo amore” nel significato di “dannoso”.
Potrei riscrivertelo in italiano, ma confido nella tua intelligenza superiore.
:D
ti basta o non ti basta? :D
ma cosa vuoi che me ne freghi a me degli psicologi?
non ti va bene la tua definizione? e scegline un’altra andrà benissimo lo stesso :D
l’articolo incriminato:
quella è una prospettiva che comprende le dinamiche affettive tra cui l’amore (la lettura che hai fatto dell’articolo non è corretta) in particolare quelle genitoriali e si occupano delle devianze, delle patologie, ma tu neghi che esistano patologie e devianze collegate ai rapporti AFFETTIVI COMPRESO L’AMORE. de che stamo a parlà? :D
io ho tirato in ballo le devianze, le dipendenze per farti capire che non si può parlare in termini positivi e assoluti di una cosa.( il tutto, la chiave universale, L’ amore, quale amore? tutti i tipi.. tutti i generi, non vuole dire una ceppa)
L’amore in sè non è nè buono nè cattivo. Cosa pensi di una sedia? quale sedia? :-P
ma se tu mi dici che il troppo amore non esiste, esiste solo l’amore o il poco o l’assenza di amore, o l’amore in generale è inutile che ti rispondo, perchè stiamo parlando del nulla ;-) affermi che esiste l’assenza e neghi la dismisura (ossia il suo contrario), ma de che stamo a parlà?? :D
“L’amore è quel sentimento che ti spinge a desiderare ed operare per il bene della persona per cui lo provi a prescindere da quelle che sarebbero le tue scelte e desideri personali verso quella persona. L’amore comprende dunque rispetto e libertà.”
il bene (altro massimo sistema): uno è convinto di fare del bene ma non può farlo in assoluto, ogni cosa ha l’altra faccia della medaglia, se tu vai a chiedere ad una madre ossessiva se fa il bene del figlio lei è convinta di farlo a prescindere da quelle che sarebbero le sue scelte personali o desideri, e ci crede veramente! ed è convinta anche che il figlio sia libero e che lei lo rispetti ed è convinta di amare il figlio.
e non bisogna arrivare alla madre ossessiva, anche tutti noi nel nostro piccolo pensiamo di fare del bene, ma l’essere umano non è perfetto e non possiamo fare del bene o amare in assoluto.
tu parli dell’idea di amore! così in generale e si può arrivare a parlare di tutto e di nulla.
cosa penso della tua idea di amore? bella!
cosa penso dell’amore? quale amore? ce ne sono tanti e tanti modi di viverli e tutti hanno dei pro e dei contro, sicuramente non condivido i termini assoluti.
e così via fino ad arrivare a parlare della felicità, e altri concetti che rischiano di significare tutto e nulla, ma presi in assoluto sono tanto belli quanto fuorvianti e non vogliono dì una ceppa :-P
io me so saziato, la lontra è morta anzi ne so morte due famoje er funerale e tornamosene a casa :-D
Questo video e` bellissimo, davvero molto commevente. Anch’io come e superciccia credo che ci8 sia qualcosa di molto forte e unico nell’universo che ci unisce in ogni circostanza.
@ un’atea.
nel nostro pianeta conosciamo solo una forma molto limitata dell’amore: quello egocentrico e a volte, ma non sempre egoistico.
Ma non significa che in tutto il resto dell’universo non esistano rapresentazioni dell’amore piu` elevate.
E` come se tu andassi fuori in cortile, sollevi il dito indice, non senti soffiare il veno perche` ci sono 40gradi all’ombra e volessi sostenere a tutti i costi che il vento non esiste.
Abbi, pazienza, ti do ragione se dici che la maggior parte delle volte, ma non sempre, una sciocca societa` cerchi solo l’amore egocentrico ed egoistico voluttamente indotto da Hollywood e dalle sciocche fiabe che ci raccontano da piccole, ma affermare a tutti i costi che non esista una forma piu` elevata delll’amore nell’universo mi sembra molto ridicolo.
E` come credere che il pianeta terra sia l’unico pianeta in tutta la galassia!!!
Tutto e` uno nell’universo.
Tutto e` uno, assoluto.
Esiste una scienza, la fisica quantistica, che dimostra come l’energia dell’amore, quello puro non quello egocentrico, possa non solo espandersi, ma puo` anche influenzare in positivo le altre menti di chi ci circonda. Non solo, ma puo` anche cambiare le nostre cellelule, il nostro DNA, e tutto il resto.
I piu` grandi scienziati moderni di fisica quantistica la chiamano : la Matrix divina.
Quanto ai grandi pensatori del passato, non solo dico che erano dei grandi depressi, frustrati, ma erano fortemente egocentrici ed egoisti.
( altrimenti non avrebbero scritto libri su libri, diari, lettere su lettere a tutti gli amici a destra e manca, per voler dimostrare a tutti i costi il loro pensiero, ti pare? )
libri secondo me molto belli che parlano di queste cose in maniera scientifica : biologia delle credenze; evoluzione spontanea : entrambi di Bruce Lipton.
La matrix divina : gregg Braden.
Universo olografico di David Bohn. (premio nobel per fisica)
Anziche` credere che la seconda lontra sia morta per paura della solitudine, per paura di trascorrere una vita da sola,
non e` piu` semplice invece pensare che non volesse lasciare da sola la sua compagnia nell’aldila` ?
magari dentro di se avra` pensato : non voglio che la mia piu` cara amica, affronti questo viaggio nell’aldila` e poi quindi reincarnazione da sola.
Il minimo che posso fare e` raggiungerla, unire il mio sentire al suo e reincarnarmi.
O meglio in maniera scientifica : unire i miei atomi, le mie proteine, le mie cellule con quelle della mia amica lontra e con l’unica fonte di coscenza che tutto l’universo possiede, creare un altro orgnaismo.
Questo in fondo e` cio` che siamo : un’insieme di atomi guidati da una coscenza.
tutto e` uno.
Cito : un’atea scrive : “Solo quando riesci a estrapolarle totalmente dalla soggettività del momento e le lavi con fiumi di ragione critica.”
la critica e` un forte desiderio dell’ego. le esperienze sono sempre utili, anche quando non ti accorgi del loro beneficio.
@ un ‘atea :
considerare certi individui grandi pensatori, grandi geni, sono delle definizioni che mi fanno venire l’orticaria.
Il cervello di un socrate, di un Platone, di un fisico quantistico da premio Nobel come Michio Kaku, o come John Willard (uno dei padri della fisica quantistica) non sono migliori o superiori di quello di chiunque altro.
Per il semplice fatto che il cervello non crea i pensieri, non crea le idee, ma le capta come un’antenna.
Cambiando argomento, soltanto perche` la filosofia esiste da molto tempo non significa che sia tutta giusta. Anche MacDonalds esiste da molte a nni, ma non significa che venda cibo sano !!
La filosofia non puo` descrivere la realta`, in quanto il giudizio, il pensiero, le idee dei filosofi, pur grandi che siano, e` sempre stato captato, non pensato, nel relativo, e` sempre un giudizio o pensiero spinto dall’ego di questi filosofi nel realtivo non nella realta` assoluta.
Inoltre filosofi pessimisti come Shopenauer che dicono frasi orrende come ” la vita e` una cosa spiacevole” li disprezzo altamente.
La sua frase analizzata con la PNL, dimostra molti fattori negativi :
1)
Non ha capito nulla di cosa sia la vita : la vita non e` una “cosa”, come dice lui, ma e` una perfetta manifestazione di un sentire dell’assoluto.
Se la sente spiacevole, e` solo un bel, grande, problema del suo Ego.
2) descriverla come una cosa spiacevole e` la manifestazione dell’ego di Shopenauer.
Quest’uomo aveva un’ego grande come una villa Hollywoodiana !!!
Dimostra di essere stato patetico, voleva solo essere compatito, ed era egocentrico.
Sempre analizando la sua frase con la PNL, e con un pizzico di psicologia, le parole da lui usate dimostrano che non solo credeva che la vita fosse spiacevole, ma che fosse spiacevole ed inutile qualsiasi forma di vita, anche quella umana.
Shopenhauer mori` di pleurite acuta, malattia dei polmoni.
In una vecchia leggenda giapponese, i polmoni erano simbologia di vita.
Strana coincidenza che uno che odia la vita, muoia di malattia ai polmoni, gli organi che secondo un’antica fiaba rapresentano la vita. !!!
Ahahahah !!!
ironia della sorte, una societa` egocentrica, egoistica basata e fondata solo sull’ego, lo definisce : grande filosofo !!!
Si, hai ragione, esiste un corso di filosofia.
Ahime`, societa ` egocentrica, che considera dei pensatori egocentrici e pessimisti dei grandi geni !!!
Quando finiremo di essere cosi` pessimisti ed egocentrici, allora ci sara` la liberta` di questa vecchia egocentrica filosofia. !!!
p.s
Platone e Socrate sono gli unici che hanno capito tutto.
E ovviamente Kempis e Dali.
Un’atea scrive : ” Che l’amore non sia debolezza non è dimostrabile in nessun modo scientificamente”
ASSOLUTAMENTE FALSO.
Prima di scrivere affermazioni simili, informati bene .
Ecco alcuni libri che invece dimostrano la potenza e l’energia dell’amore :
la matrix divina, gregg braden.
biologia delle credenze Bruce Lipton,
universi paralleli Mikio Kaku
universo Olografico David Bohn
l’univesro elegante Brian Greene
la vita oltre la vita
the power of now Eakhart tolle
what the bleep we know Alan Wolf (fisico quantistico)
…… e sono solo alcuni. Non voglio scriverli tutti perche` ho scritto abbastanza e non e` il mio blog.
Scusami superciccia.
Scusarti?
Grazie piuttosto per l’intervento appassionato!
Condivido molte delle cose che hai detto.
Trovo che per una persona intelligente sia relativamente facile sostenete praticamente qualunque posizione. Quello che rende un ragionamento interessante però, al di là del mero (ma lodevole, per carità) esercizio di stile, è la credibiità che quello che dici ha. E la credbilità si costruisce con la coerenza.
Schopehauer disprezzava la vita, ma è morto di morte naturale.
A parole diceva una cosa, con i fatti s’è tenuto aggrappato alla vita fino a che qualcuno, saggiamente (e forse stanco di tanta ipocrisia) glie l’ha tolta.
Un “genio” che sputava nel piatto in cui mangiava.
Trovo non ci sia n ulla di geniale in questo.
Trovo che questa persona non meritasse di essere ascoltata perchè mentiva.
Tutto molto bello, molto intelligente, molto interessante. Molto falso.
A quanto pare il nostro amico Schopy, in tutto quello schifo trovava parecchie ragioni per continuare a vivere.. però non ricordo nemmeno un pò di cauto ottimismo nel suo pensiero.
Lo trovo molto triste e trovo molto grave che nessuno dia peso a tanta incoerenza.
Trovo grave che si sia credibilità a uno che per mestiere diceva una cosa, ma per AMORE DELLA VITA agiva ben diversamente.
Questo intendo con il termine “segaioli”. Se tutto fa schifo agisci di conseguenza: ALTRIMENTI PIANTALA!
W Alan Wolf!!!! :-P
combinare l’intuizione mistica con la fisica quantica. affascinante nevvero?
W la new age!!! :-P
ma lo stesso Alan Wolf si domandava:
“Se accetti che vi è solo l’Uno, allora com’è che vi è un’esperienza di due?”..
“anche l’unità stessa è inconcepibile. E’ inavvicinabile. Non puo’ essere definita, poiché il solo atto di definizione è distinguere qualcosa da qualcos’altro. L’atto di definire è di per sé dualistico, è dualità, separazione”
Alan wolf
Platone e Socrate li adoro anche io :-P
piccolo appunto:
Quanto ai grandi pensatori del passato, non solo dico che erano dei grandi depressi, frustrati, ma erano fortemente egocentrici ed egoisti.
( altrimenti non avrebbero scritto libri su libri, diari, lettere su lettere a tutti gli amici a destra e manca, per voler dimostrare a tutti i costi il loro pensiero, ti pare? )
Ehm uela, ti riferisci all’EGOTISMO, erano egocentrici ed EGOTISTI. Egoisti significa un’altra cosa ;-)
non e` piu` semplice invece pensare che non volesse lasciare da sola la sua compagnia nell’aldila` ?
magari dentro di se avra`pensato : non voglio che la mia piu` cara amica, affronti questo viaggio nell’aldila` e poi quindi reincarnazione da sola.
Il minimo che posso fare e` raggiungerla, unire il mio sentire al suo e reincarnarmi.
si è più semplice :D anche io l’avrei pensato ti giuro :D
queste non sono seghe mentali lo dicono anche i fisici quantistici in maniera scientifica (e mistica) :-P
O meglio in maniera scientifica : unire i miei atomi, le mie proteine, le mie cellule con quelle della mia amica lontra e con l’unica fonte di coscenza che tutto l’universo possiede, creare un altro orgnaismo.
Probabile, ma non sarai più te, sarai un’altra cosa e ti ricongiungerai con la coscienza collettiva (vedi jung):D
Però si sono altre prospettive. (non la verità assoluta altrimenti diventa dogma e la scienza non è dogma ;-P)
Se conosci tutta questa gente conoscerai anche Georges Ivanovič Gurdjieff:
L’amore
Un ragazzino provò un immenso dispiacere nel trovare la sua tartaruga a pancia all’aria, immobile e senza vita accanto allo stagno.
Suo padre fece del suo meglio per consolarlo:
«Non piangere, figliolo. Prepareremo un bel funerale per la signora Tartaruga; le costruiremo una piccola bara tutta foderata di seta e chiederemo al becchino di porre sulla tomba una lapide con inciso il nome della signora Tartaruga. Poi le porteremo ogni giorno dei fiori freschi e porremo tutt’intorno un piccolo steccato».
Il bambino si asciugò gli occhi e si dichiaro entusiasta dell’idea.
Quando tutto fu pronto, il padre, la madre, la cameriera e il bambino in testa partirono in corteo marciando con aria solenne verso la stagno dov’era la morta.
Ma questa era scomparsa.
All’improvviso scorsero la signora Tartaruga che emergeva dal fonda del laghetto, nuotando allegramente.
Il piccolo fisso la sua amica in preda a profonda delusione ed esclamò: «Uccidiamola». :-P
Con questo non voglio dire che sia sbagliato avere una visione spirituale, anzi è fondamentale avere una spiritualità, una fisicità e una intellettualità. ( considero positive anche le pratiche esoteriche se fatte con cognizione di causa figurati)
“la critica e un forte desiderio dell’ego” occhio a chi la dici questa frase…ti potrebbero rispondere: si, io direi di abolirla, perchè non uccidiamo tutti i liberi pensatori? non è un’idea fantastica ???? di pazzi ce ne sono in giro :-D (ops magari pensi che sia veramente una buona idea :-S )
“le esperienze sono sempre utili, anche quando non ti accorgi del loro beneficio”. ( questa te l’appoggio ne sono sempre stato convinto)
Giò, secondo me, considerata la definizione di egoismo:
“un insieme di comportamenti finalizzati unicamente, o in maniera molto spiccata, al conseguimento dell’interesse del soggetto che ne è autore, il quale persegue i suoi fini anche a costo di danneggiare, o comunque limitare, gli interessi del prossimo.”
E di egotismo:
“.. può essere identificata col concetto di eccessiva importanza concessa a se stessi ed alle proprie esperienze di vita. Si tratta dunque della tendenza al parlare in modo eccessivo di sé.”
Io penso (e aggiungo che è esattamente quello che penso di Schopenhauer) che Uela volesse dire proprio EGOISMO.
Un soggetto abile con la logica che goda nell’affermare un’idea distruttiva senza il minimo interesse circa l’effetto che questo può produrre nelle vite degli altri è pensare solo a se stessi e alla propria gratificazione, ai propri interessi.
Scelgo Egoismo e la accendo:)
“altrimenti non avrebbero scritto libri su libri, diari, lettere su lettere a tutti gli amici a destra e manca, per voler dimostrare a tutti i costi il loro pensiero, ti pare? ”
“Si tratta dunque della tendenza al parlare in modo eccessivo di sé.”
oppure
“persegue i suoi fini anche a costo di danneggiare, o comunque limitare, gli interessi del prossimo.”???
cioè sti grandi pensatori del passato uccidevano vergini pur di perseguire e raggiungere la loro causa oppure secondo la frase di uela scrivevano troppo per dimostrare il loro pensiero? mha jerry Scotti saprà la risposta :D
Ora io non conosco Shopehauer (conosco purtroppo per me e me ne rammarico soltanto Schopenhauer :D)
Tra l’altro sto Shopehauer che conoscete voi due doveva essere proprio antipatico, mannaggià che è morto, se lo incontravo glie tiravo in piena faccia “La matrix divina” a pallettoni :D
Quindi mi sono attenuto a questa affermazione di uela:
“Quanto ai grandi pensatori del passato, non solo dico che erano dei grandi depressi, frustrati, ma erano fortemente egocentrici ed egoisti.” e al resto sopra riportato.
Non ho commentato ovviamente l’affermazione perchè solo i pensatori del passato scrivevano libri su libri, erano frustrati, depressi egocentrici ed EGOTISTI eh :D
Quelli moderni, tra pensatori o meno, no… stanno tutti apposto ?! :D
baci
Ahahahah Beh i preti stuprano bambini pur di continuare a fare i preti :D
Io non conosco affatto bene Shopehauer, ricordo che era un pessimista e a me i pessimisti che vogliono pure avere ragione mi stanno sul cazzo:D
Ripeto: io detesto chi porta avanti ideali disruttivi e tenta di diffonderli e persino di renderli credibili. Si rovinano vite e non si può rispettare chi fa questo, specie quando lo si fa solo per soddisfare il proprio ego (“solo” è dovuto al fatto che non sia mosrto suicida, ma, come ho scritto ieri, è rimasto attaccato alla vita che tanto non meritava d’esser vissuta).
minchia che brutta persona sto Shopehauer, scommetto pure che era roscio, non la frequentate sta gente :D
invece Schopenhauer? c’è qualche parentela co sto roscio pessimista? ;D
C come contrade
A come antisignano
G come geroglifico
A come aspersorio
C come costellazione
A come antropomorfo
Z come zuzzurellone
Z come Zoolander
O come osteoporosi
… e ho detto tutto:D
E cmq a me stanno sul cazzo sia Shopehauer, sia Shopenhauer, sia Schopenhauer, sia tu:D
Ciao Giorgio, ciao Superciccia.
Scusami se scrivo ancora, ma questa discussione mi sta appassionando molto.
Posso esprime ancora il mio punto di vista?
Allora, cito Giorgio : Se accetti che vi è solo l’Uno, allora com’è che vi è un’esperienza di due?”..
“anche l’unità stessa è inconcepibile. E’ inavvicinabile. Non puo’ essere definita, poiché il solo atto di definizione è distinguere qualcosa da qualcos’altro. L’atto di definire è di per sé dualistico, è dualità, separazione”
Vi e` l’esperienza di due, o meglio sarebbe piu` corretto dire che vi e` la percezione di due realta` o individui diversi, perche` e` frutto di una falsata percezione della realta` da parte del nostro ego.
L’unita`, quindi e` inconcepibile come tu citi, solo per l’ego, ma non per la coscenza.
Non puo` essere definita dal nostro ego che vuole sempre sentirsi come separato o differenziato dagli altri, e mai invece come parte dell’unita` come in realta` siamo.
Ma quello che ho capito da diverse letture, in particolar modo dai libri di Bruce Lipton, e` che noi siamo un’insieme di cellule e quindi atomi.
Nel nostro corpo abbiamo tantissime cellule, tantissimi atomi.
Ironicamente, potremmo dire che il nostro corpo non forma un’individuo, ma bensi` una comunita` di cellule e di atomi.
Ora, vorrei riassumere brevemente cio` che ho compreso dai libri cittati nell’altro mio intervento e letti.
Le cellule del nostro corpo percepiscono i segnali che ci vengono costantemente dati dall’esterno.
A loro volta elaborano ed emanano il segnale alle altre cellule in tutto il corpo.
Un esempio banale potrebbe essere che quando siamo piccoli ci viene costantemente detto che il freddo ci fa ammalare. Ci viene detto dalla mamma, dalle zie, dai fratelli maggiori, dalle maestre e dalla tv. Il segnale per nostre cellule sara` : Il freddo fa male.
Il segnale viene elaborato dalle cellule, viene percepito dal nostro ego che a sua volta elabora una sensazione, un’opinione, un’emozione.
Ogni volta che ci sara` freddo, anche se non ci ammaleremo, il nostro ego dira` alle nostre cellule : “ il freddo fa male”. Nei minori dei casi il nostro corpo avra` difficolta` a sopportare e tollerare il freddo, nei peggiori dei casi il corpo si ammalera`.
Il segnale che le cellule captano dall’esterno, viene falsificato, modificato o semplicemente interpretato dall’ego, e viene elaborata una percezione, una credenza o convinzione che noi abbiamo del mondo esterno.
Ma le care cellule fanno anche un altro bel lavoro.
Non solo captano il segnale, ma lo riemanano ad altre cellule. Sono delle antenne.
Ma le cellule sono composte di atomi, questi a loro volta di Quanti, e altre piccole parti ancora.
Piccole parti di cui e` composta tutta la materia, tutto l’universo.
Quindi il segnale viene emanato non solo alle cellule e agli atomi del nostro corpo, ma anche agli atomi di tutta la materia esterna. (tutto l’universo, persino le stelle. Ecco come fa la luna ad influenzare la marea. E se la luna riesce ad influenzare la marea, perche` non dovrebbe influenzare il corpo umano che e` composto di 90% di acqua? Ma esco fuori tema)
La mia cellula A riceve da una mamma bigotta il segnale diseducativo e che non condivido per nulla ma e` solo un’esempio, che tutti gli uomini sono stupidi.
Questo segnale viene elaborato dal mio ego, viene poi emanato alla cellula B.
Gli atomi delle cellule A e B prendono il segnale e lo rimandano all’esterno fino a quando sara` captato da altri atomi della materia circostante.
Verra` poi captato dalle cellule C e D di un altro individuo.
Questo, viene chiamato Contaggio psichico. Ad esempio in compagnia di persone allegre e ottimiste vi sentite molto meglio che a stare in compagnia di persone pessimiste, giusto?
Lo stesso vale per le malattie.
Immaginatevi se il segnale che ricevete da un medico sia : “Sua madre e` molto malata, ha soli pochi mesi di vita.”
Oppure, immaginatevi che tipo di segnali riceviamo da un film violento, da un film horror, o macabro…o peggio ancora.
Ma anche da forme artistiche piu` elevate, come ad esempio la musica.
La mia preferita, e l’opera che stimo di piu` e` la Traviata.
Ma che segnale emana alle cellule? Che storia racconta? Devi morire per amore, se lo ami devi rinunciare a lui.
Eh che ne dite di Romeo e Giulietta? Eh il nostro ego considera questi sacrifici inutili come la piu` alta forma di romanticismo. Mamma miaaaaa.
Persino da bambini, le favolette ci hanno sempre dato sengali diseducativi.
Cenerentola ad esempio, a mio parere e` la fiaba peggiore.
Morale della favola : fai una vita da schifo, non ti sai diffendere dalle ingiustizie di due sorelle stronze, sei cosi` tanto incapace da aver assoluto bisogno del principe azzurro.
Il concetto negativo e` : solo il principe azzurro ti salvera`, senza di lui non vali nulla, non sai diffendere i tuoi valori. Ma cenerentola che cosa offira` di decente al principe azzurro ?
Cosa portera` all’interno della realzione una donna che si considera solo vittima?
E noi passiamo tutta la vita ad aspettare di essere salvate dal principe azzurro.
Meno male che ora la situazione sta migliorando. La donna lavora, sa diffendere i propri valori, ed e` in grado di salvarsi da sola.
Raccontiamo la favoletta di una donna in carriera, con Melany Griffith, non cenerentola.
Cito una frase da un bellissimo testo, se vi piace, se vi interessa la prossima volta vi diro` da dove l’ho preso : Allora, quando affermiamo che a qualità diverse corrispondono sostanze diverse parliamo di quel mondo che è costruito dal soggetto percepiente in forza delle sue limitazioni percettive, che è comune a tutti i soggetti che percepiscono con le stesse limitazioni e che, per questo, ha parvenza di oggettività ma che in effetti non esiste oggettivamente. Sicché le sostanze diverse non lo sono in assoluto: appaiono, si mostrano diverse solo alla limitazione dell’ente creatore.
@ Uela: dire che sono rimasta affascinata dal tuo commento è dire poco.
Io non avevo mai sentito la teoria delle maree ma da esattamente 10 anni dico proprio che essendo noi composti dal 70% di acqua per una questione logica è inevitabile che qualche influenza dovessimo subirla.
Io ad esempio credo nello zodiaco (non molto nell’oroscopo).
Credo che la posizione dei pianeti, delle stelle, il loro campo magnetico possa effettivamente influenzare lo sviluppo del feto, delle sue cellule del suo campo magnetico e, considerando che il cervello, le emozioni, funzionano tramite stimoli elettrici.. L’universo intero e le sue dinamiche influenzano ciò che siamo nel momento in cui siamo più plasmabili: quando ancora “non siamo”.
Noi siamo composti di acqua, materia ed elettricità alla fine, come il nostro pianeta dunque è quasi impensabile credere che non subiamo le stesse influenze.
Se non ci fossimo tanto impegnati a credere in Dio e in tutta la libertà che ci ha dato, forse ci saremmo occupati della libertà che la natura ci “toglie” (nel senso che se giorno di nascita, posizione della luna, inclinazione della terra determinassero il nostro carattere persino il nostro umore, ci sarebbe un bel problema di libertà!).
Per quanto riguarda la tua ultima frase.. Io credo sia vera, ma credo anche sia inapplicabile nella realtà.
Un pò come “il silenzio della ragione genera mostri”, “l’estrema opinabilità della realtà, genera caos”.
Mi spiego meglio: in teoria è vero che “tutto è relativo”, il problema è cosa accade nella pratica se lo si applica rigidamente…. Potrebbe accadere ad esempio che uccidere una persona in strada perchè ci siamo svegliati con il piede storto non sia sbagliato in assoluto ma sbagliato per qualcuno giusto per altri.
Il mondo non è pronto alla relatività e, in tutta franchezza, dubito lo sarà mai.
Per ragioni di sopravvivenza (mia e della specie dunque) io sono assolutamente contraria al “tutto è relativo”:)
E per la stessa ragione sono contraria al nichilismo (et similia) che se sul piano logico-filosofico può essere interessantissimo, sul piano umano è dannoso ed io sono SEMPRE E COMUNQUE per la divulgazione di teorie e regole pro sopravvivenza.
PS:
Sono interessatissima anche alla storia delle cellule, che oltretutto non è affatto incompatibile con l’idea che ho io della vita.. Settimana prossima penso che mi darò alla rubrica “Io santona” proprio su queto tema e non vedo l’ora di sapere cosa hai da dire.
@ Giò: anche se spesso non condivido ringrazio anche te, cagacazzo, perchè trovo interessantissimo ogni tuo intervento, come, sinceramente, quello di tutti qui.
“Cito una frase da un bellissimo testo, se vi piace, se vi interessa la prossima volta vi diro` da dove l’ho preso : Allora, quando affermiamo che a qualità diverse corrispondono sostanze diverse parliamo di quel mondo che è costruito dal soggetto percepiente in forza delle sue limitazioni percettive, che è comune a tutti i soggetti che percepiscono con le stesse limitazioni e che, per questo, ha parvenza di oggettività ma che in effetti non esiste oggettivamente. Sicché le sostanze diverse non lo sono in assoluto: appaiono, si mostrano diverse solo alla limitazione dell’ente creatore.”
l’hai preso da: “La fonte preziosa – rivelazioni sull’Assoluto” a cura di Luciana Campani Setti ( Cerchio Firenze 77)
che cos’è il Cerchio Firenze 77?
Tra i movimenti spiritici organizzati italiani – che non sono, peraltro, “Chiese” spiritiche nel senso anglosassone del termine – una presenza storica è quella del Cerchio Firenze 77, nato intorno alle comunicazioni del medium Roberto Setti (1930-1984), la cui medianità è durata 37 anni e nove mesi. Lontano dall’organizzazione e dalla ritualità di gruppi come la Scuola Scientifica Basilio, il Cerchio Firenze 77 dichiara che “non è un’organizzazione né un organismo, non è un’associazione né un gruppo, non è una setta né una consorteria; esiste solo idealmente, costituita da tutti coloro che intimamente condividono la concezione della Realtà che i Maestri cercano di illustrare. Non esistono sottoscrizioni e soprattutto ufficiali rappresentanti, perché nessuno può considerarsi depositario della concezione che i Maestri illustrano, in quanto ciascuno recepisce soggettivamente e quindi limitatamente” (Scuola del Cerchio Firenze 77, Dizionario del Cerchio Firenze 77, a cura di Vitaliano Bilotta, Mediterranee, Roma 1988, p. 46).
http://www.cesnur.org/religioni_italia/s/spiritismo_04.htm
ho vinto qualche cosa? :-D
ahahahahahahahahahah!!!!!!
http://books.google.it/books?id=PNZZKQOMu6cC&pg=PA286&lpg=PA286&#v=onepage&q&f=false
pagina 286, ultimo periodo, c’è tutto il libro online
Figo!
Giorgio santo sibito!
Ma se è tutto opinabile, come diventa? “Giorgio santo tra un pò?”
eh, mi raccomando mandati in pappa il cervello con i libri degli spiritisti :-D
no! se è opinabile diventa Giorgio chi? :-D
Eh no… Se è opinabile diventa “giorgio chi? Quando? Cosa? Sicuri Giorgio?”
:D
E cmq Una buona idea è una buona idea a prescindere da chi la dica.. Sono abbastanza certa che per snobbismo ci siano geni che l filosofi non riconoscerà mai, a favore invece di coglioni che hanno fatto strada (Schopenhauer:)
la filosofia deve riconoscere i geni? perchè proprio la filosofia deve riconoscere i geni?
chi sono sti geni? se non li riconoscerà mai causa snobbismo e favori a Schopenhauer :-D chi li deve riconoscere? ma vanno riconosciuti?
non ho capito di cosa sei abbastanza certa, ho capito solo che Schopenhauer ha i coglioni che hanno fatto strada :-D
Posso dirti che i santoni della new age (che tanto disprezzano i grandi pensatori del passato) prendono concetti dai più disparati campi del sapere dai pensatori del passato (dalla psicologia, alla medicina, alcune volte pensa anche alla mistica delle più disparate religioni tradizionali, fino all’esoterismo, ) (ad esempio il concetto di coscienza collettiva nei termini in cui se ne discute sopra non è nulla di nuovo, già è stato trattato da Jung) e fanno insalate russe.
Quindi, tutte queste novità geniali non ce le vedo. Sono tutti concetti triti e ritriti e mischiando alla cazzo vari campi del sapere (conditi con il medium santone di turno), presi dai perfidi pensatori del passato ;-)
Tra l’altro in Schopenhauer non c’è solo il pensiero di Schopenhauer, ma anche per alcuni aspetti anche quello di Platone e Kant ad esempio.
Voler mettere sullo stesso piano il filosofo e l’uomo non ha alcun senso.
Schopenhuer filosofo è una cosa diversa da Schopenhauer uomo. Dando del coglione a Schopenhauer filosofo si da del coglione anche a Platone filosofo e a Kant filosofo e anche ai santoni new age che anche dalla filosofia rubano a piene mani concetti digeriti male. :-D
Detto questo, dimenticalo, fai finta che non ho detto nulla, mi va bene anche il no senso :-D
fatto sta che in tutta questa discussione:
:-D
Io di New Age non so nulla io ho chiarito cosa per me è coglione e cosa no.
Contro sopravvivenza: coglione.
Pro sopravvivenza: non coglione.
La linea è semplice e netta.
Se tu lavori per la disruttività per quanto bello, logico intelligente sia quello che dici, per me stai gravemente sbagliando. Sei un essere negativo, che impoverisce l’umanità.
Questo è opinabile, non è vero necessariamente, ma è vero per me.
Io parto dall’ idea che la vita non sia solo spirito e mente, ma anche fisica e materia e che l’una deve essere funzionale all’altra.
La mente tende all’infinito.
Il corpo tende a una costante.
Conciliare le due cose è complicatissimo.
L’unica cosa certa però è che tendendo a uno o a infinito sbagli perchè dimentichi la mente o la materia.
La nostra mente è fatta per cose grandi, il nostro corpo per cose semplici e regolari.
La vita è scoprire a cosa tendere e le possibilità sono infinite. Solo due sono certamente sbagliate e sono tendere ad infinito o ad uno.
I filosofi spesso tendono ad infinito.
Non so se sono stata più chiara stavolta
più che chiara sei stata perentoria direi ;-)
quindi se è certo che tendere all’infinito o a uno è sbagliato è sbagliato anche il concetto sopra riportato dal famoso cerchio firenze 77, sono sbagliate anche affermazioni del tipo “Tutto è uno nell’universo. Tutto è uno, assoluto”. Però quella è una buona idea e Schopenhauer è un coglione :-D.
Contro sopravvivenza: coglione.
Pro sopravvivenza: non coglione.
chi non è daccordo??
Per esempio la suadra uruguaiana di rugby che si è schiantata con l’aereo sulle Ande da cui hanno tratto il film Alive-sopravvissuti, hanno mangiato i loro amici morti per sopravvivere, non sono morti come le due lontre :-P quindi le lontre sono coglione, la squadra di Rugby non cogliona :-P
stiamo tendendo questa discussione all’infinito non lo trovi sbagliato? :-P
ahahahah!!
Io hoh ho detto che condividevo tutto quello che ho letto, inoltre ho letto molto velocemente. Questa settimana non è cosa:D
E poi anche io ho detto che “tutto è uno”, il problema è che l’uomo è un Uno composto da due forze diverse ed inconciliabili che però devono coesistere.
Mente e corpo sono uno, ma non sono uguali. e bisogna accontentarli entrambi.
Quanto alle lontre… L’amore non è contro-sopravvivenza. E tu continui a pensare che sia morta per “amore” e non che ha vissuto 2 anni in più solo perchè era in compagnia.
@ Miky, ok ne riparliamo quando è cosa allora, magari sulla tua rubrica: io stantona ;-) ( te fai troppe cose contemporaneamente!!! così mi diventi matta!! :-D)
si…io passo la palla prima che spuntino fuori anche gli alieni :D
(ovviamente è il mio ego che me lo dice, la mia coscienza dice cose anche peggiori :-P, la mia coscenza invece non lo so)
Ahahahah e stavolta sta frecciatina per chi era?:D
miky anche io sono convinto che non può essere tutto opinabile, ma anche che non ci sono certezze esatte per tutto e che il mondo è bello perchè è vario.
Sai che palle tutti uguali e tutti con tutte le risposte e nessuna domanda…non ci sarebbe neanche motivo di stare qui a scrivere.
(quando diventerò non più ego ma coscienza che si ricongiunge all’uno cosmico dell’ente creatore uhhhhhh allora tutto sarà esatto e certo e non avrò neanche dubbi o domande :-P)
beh naturalmente c’è un abisso tra “tutto opinabile” e “nulla opinabile”.
Io dico solo che dovrebbero esserci dei paletti: dovrebbero esserci cose che in determinate circostanze sono sbagliate per tutti e sempre.
Ad esempio: il razzismo è immorale. I leghisti sono razzisti. I leghisti sono immorali.
E invece quando un italiano dice “mandiamo via a calci nel culo questi immigrati che ci rubano il lavoro” nessuno gli fa una multa.
E quasi quasi potrei essere io quella citata se do del razzista ad un lleghista.
Il razzismo è diventato opinabile.
E il risultato dell’opinabilità è sotto i tuoi occhi.
infatti bisognerebbe difendere la diversità come ricchezza.
Il fatto che tutti siamo diversi l’uno dall’altro ed il mondo è bello perchè è vario è un modo per combattere il razzismo.
Vedi anche fra i leghisti paradossalmente: Borghezio non è come Tremonti.
Vedi anche Calderoli l’hanno fatto ministro, ci sarà un motivo no? l’hanno fatto per una cosa filantropica, umanitaria. :P
Quelle mamme che hanno figli con problemi di crescita che si abbattono perchè pensano che non potranno mai superare le sfide della vita, sono lenti etc: la mamma accende la tv e dice “Vedi amore mio, quello lì è Ministro! Capito?” allora il bambino si tira su :-D
Eheheh va che benigno piace anche a me ;D
Non tutto è ricchezza Giorgio.
La pedofilia, ad esempio, non è ricchezza eppure credimi, i pedofili hanno una una teoria plausibile per il loro comportamento.
Certo, tu mi dirai che loro sono malati… ma nel mondo del “tutto è possibile” forse loro sono i sani e tu ed io siamo i malati.
Nel mio mondo, il mondo del “molte cose sono possibili, ma alcune sono certe”, loro sono malati e, pensa un pò, tu sei quasi sano:D
eheheh Giorgio, si esatto e` un pezzo dal libro “la fonte preziosa” .
Adoro quel libro, adoro il cerchio firenze 77 e non trovo nulla di sbagliato nelle loro teore, anzi.
Il testo che ho citato non parla di relativismo in assoluto, ne` parla contro la sopravvivenza, anzi al contrario. In una realta` del lego non della coscenza, e meno che mai in quella dell’assoluto.
Quello che spiega e` lo stesso concetto che oggi viene confermato dalla fisica quantistica.
ovvero la reata` e` illusoria e viene creata dalle nostre percezioni.
Ma c’e` anche un fattore comune per tutti.
Altrimenti tutti vivrebbero in un loro mondo fantastico, come nei romanzi di Philip K Dick.
La nostra realta` che viene percepita da un ego limitato viene creata dalle nostre percezioni altretanto limitate.
Questa realta` apparira` la stessa o simile dalle stesse persone che hanno le stesse limitate percezioni.
Non c’e` nulla di contro producente per la sopravvivenza.
Aspetto il tuo prossimo articolo sulle cellule, e saro` lieta di partecipare.
Ti consiglio il libro di Bruce Lipton, biologia delle credenze.
eheheh, io a luglio vado a vederlo a Londra. !!
Ecco Uela se vai a Londra ( se non ci sei ancora stata) fatti anche una passeggiata fino al numero 19 di Cecil Court, sta vicino Leicester Square, a metà strada fra Piccadilly Circus e Coven Garden, troverai delle cose interessanti ;-)
(da dove sarai tu puoi prendere la metro a Russel Square e scendere a Laicester Square e fai tutto in un giorno :-)
Poi se starai a Londra più giorni buon per te, ci sono molte cose che potrebbero interessarti ( sempre rimanendo nella sfera degli argomenti che ci hai detto ti appassionano)
Buon viaggio :-)
Ciao Giorgio…
eheheheh. ho vissuto a Londra per 10 anni !!
io ricordo che c’era un negozio di libri interessanti, ma nulla a che vedere col cerchio firenze.
A giusto il cerchio di firenze rivela il Verbo dei Maestri contattati attraverso medium :-P ( cioè un religione rivelata come la cattolica)
tutti belli i discorsi sulle cellule, le lontre, l’ammore :-P
ma il tuo Lipton che si fa pagare 70 sterline a conferenza non è tanto diverso dai pensatori passati presenti e futuri e molti concetti puoi trovarli in molti altri scritti ( ti ho cosgliato quella libreria perchè è la più completa e antica riguardo questi argomenti)
Detto questo, hanno liberato i tre operatori di Emergency, ecco quelli neanche hanno il tempo di teorizzare sull’amore, sono troppo impegnati a salvare vite. ;-)
Ah… e chissà perchè quelli salvano vite di perfetti sconosciuti.
Guai a chiamarlo amore.
Sarà noia.
O forse per simpatia.
Chissà se loro ti dicessero che lo fanno per amore (cosa che io non ho bisogno di sentire), cosa risponderesti. Chissà cosa risponderebbe Schopenhauer.
Probabilmente che lui a Londra non ci andrebbe che son troppo snob:D
la disputa che riguarda Schopenauer non ce l’hai con me, ce l’hai con la tua amica, a me me ne frega poco del filosofo tedesco, al quale tu hai associato una mia affinità? ( e penso che lo avete studiato male entrambe)
Me ne frega anche poco delle lontre e delle teorie mistico/scientifiche,i o di altra natura se finalizzate a se stesse, del pessimismo cosmico di Leopardi o delle teorie alla Ghost con Demi Moore (che commuovono tanto…) Le mie visioni non le ho neanche esposte qui perchè non ho bisogno di convincere nessuno della loro valenza, ma fanno parte del mio percorso personale (che ritengo privato, non sono come i cattolici che hanno la missione di convertire il maggior numero possibile di persone con le loro verità rivelate). Ho semplicemente posto delle domande ed evidenziato delle contraddizioni nella discussione e nel modo in cui è stato trattato l’argomento perchè penso che tu sia una persona intelligente, che passata la voglia di dialettica, poi ragiona e sedimenta sulle cose. (scherzandoci anche su, poi sui dubbi che pongo e sulle contraddizioni che evidenzio ci fate quello che volete, non faccio apologia dell’opinabile ma è semplicemente lasciare libertà di pensiero e incentivare spirito critico).
Ho accennato la notizia dei tre operatori perchè mi ha colpito molto e mi è scappato. Il fatto che dei medici si battano (in zone di guerra, dove c’è veramente male e morte) per salvare vite umane senza schieramenti ideologici, curando TUTTI e soprattutto civili e soprattutto BAMBINI ( ai quali chiederei cosa ne pensano delle teorizzazioni sull’amore) PER IL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI. (penso sia più importante dell’amore/odio teorie o altro) Ecco a me questo commuove.
Loro non so cosa mi direbbero, non so cosa pensino delle teorie trattate in questa discussione (contattali, ma penso abbiano altro a cui pensare.) Probabilmente mi risponderebbero: che è normale che loro fanno quello che fanno, se non ci pensano i medici a curare i feriti chi dovrebbe farlo?
Se fossi al loro posto questo penserei: sono un medico è inconcepibile che io non faccia questo, è inconcepibile che un bambino innocente debba subire delle ferite di guerra e non avere cure.
La cosa che mi amareggia è che adesso non ci sarà più l’ospedale a Lashkar-gah, e che molti innocenti moriranno e non avranno neanche il diritto a essere curati.
Scusate l’off topic e scusate il tono poco goliardico che non si addice al blog.
Dunque Giorgio, non esiste un “tono” di questo blog… O meglio esiste in linea generale ma ci sono temi e temi.
Quindi direi che nulla di ciò che hai scritto non si addice al “tono del blog”:)
Sono d’accordo con il tuo ragionamento sui medici e come sai io ho fatto volontariato con disabili per diversi anni e a spingermi a farlo è stata la stessa cosa che oggi mi ha spinto a dare 2 euro ad un signore che non riusciva a inserire la banconota da 20 nella macchinetta dei biglietto del metrò, la stessa che mi ha portata a tamponare la ferita sanguinante di una signora sconosciuta su di un autobus mentre lei era presa dal panico, la stessa che alle superiori mi portava a dividere la mia paghetta con una poco-amica ma molto “bisognosa”.
E quella cosa si chiama AMORE. E’ l’amore per il prossimo che porta a ritenere NORMALE dedicare del tempo ed assumersi dei rischi per il bene di qualcuno che nemmeno conosci e che ti aspetti ragionevolmente di non rivedere più.
Il senso del dovere è guidato dall’amore per quello che fai.
Tu puoi pensarla diversamente, ci mancherebbe, ma nulla e certo non tu, mi dissuaderà dal sapere con certezza cosa ti risponderebbe ciascuno di quei medici, alla domanda “perchè lo fai?”.
Io ti conosco Giò e sai che tengo molto a te e la penso spesso in modo differente pur riconoscendoti una grande intelligenza (e cultura) ma trovo che a volte tu sia troppo cervellotico e che questo non ti aiuti a vivere felice come potresti(non sto dicendo che tu sia un infelice, intendiamoci. Anche io poi ho altri motivi che non mi consentono di essere felice come potrei, per carità, la cervelloticità no però:D).
Detto questo so leggere dunque avevo colto sia cosa non approvi sia il fatto che non avevi esposto alcun pensiero sul tema “amore”, tuttavia a questo punto DEVO correggerti una cosuccia:
nessuno qui ha BISOGNO di convincere nessuno, si viene per discutere e per leggere cosa pensano gli altri e confrontarsi con persone a cui si concede quantomeno il beneficio del dubbio sul tema della cultura ed intelligenza.
Perchè poi questo processo di scambio sia massimamente utile per ciascuno, è meglio, a parer mio, se ci si racconta e si da la possibilità a chi si confronta con noi di notare le eventuali incongruenze tra quello che diciamo e quello che siamo o pensiamo perchè se tu, exemplum fictum, mi parlassi della pace del mondo e io sapessi che tu bruci la coda ai gatti o che sei razzista verso gli extracomunitari, questo darebbe un peso relativo al tuo buonismo e forse potrebbe aiutare te (e non me) a capire le differenze tra come sei e come credi di essere.
Come ho detto tante volte questo blog non è nato con lo scopo di metterci la pubblicità e farci soldi se lo volessi, saprei come fare, ho un ragazzo che ha un blog capace di raggungere 300 mila visite al mese(e sai anche questo)!
Questo blog è nato perchè io sono piena di idee e di difetti, perchè mi piace imparare dagli altri perchè mi piace anche essere cazziata se qualcuno lo sa ben argomentare. Questo blog è nato per imparare (io) e trasmettere quello che so (o credo di sapere).
Se vuoi paragonarmi ad un missionario cristiano in Africa fai pure, solo credo che tu sia molto lontano dalla realtà e mi pare che i diversi “scusa” che negli oramai 200 post attivi, ho scritto tra i commenti, dimostrano come:
1) Sappia ascoltare
2) Sappia cambiare idea
Lo stesso vale per i miei lettori perchè per esperienza (e tu sai che ne ho) posso assicurarti che quando rimangono, lo fanno per affinità, anche quando non condividono una sola parola.
Qui nessuno vuole convincere nessuno, e siamo tutti disponibili al confronto: è chiaro che non sempre si può essere malleabili su tutto.
ma figurati se penso che tu sia un missionario cattolico!( il cattolico era l’estremo dell’apologia dell’opinabile, di cui non mi sento portatore sinceramente)
infatti lo so che non è così te l’ho scritto!! ( so che ragioni sulle cose e le sedimenti, e anche che ti piace molto la dialettica!!, infatti l’ho specificato)
Lo so, so anche che pensi che io non sia felice e sia cervellotico ( che non è proprio così) ma lo pensi perchè vorresti che imi vorresti più felice ( e sopratutto esternassi di più la mia solarità).
E sai anche quello che faccio e la mia inclinazione da “crocerossino” ,ma molte volte non è dettata dall’amore.
So anche tutto il resto.( ma questo penso non sia interessante per gli utenti del blog soprattutto sul tuo blog, in caso o apro un blog apposito o scrivo un libro sulla mia vita :-P)
siamo andati parecchio fuori tema ( alla fine sei riuscita a farmi scrivere sul tuo blog eh:-P) ora una pausa
dai ci sentiamo prossimamente con altri strumenti ( per chiaccherare di cose private)
errata corrige (il cattolico era l’estremo opposto dell’apologia dell’opinabile) :D