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Archive for gennaio 2010

Giornalista: ” .. Manuela.. ma quanti flirt ti hanno attribuito? !?

Manuela Arcuri: ” Eeeeeeh… Purtroppo tanti.. ALCUNI anche falsi!

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Vorrei proporre a Rai e Mediaset, acune possibili domande da inserire in quei stimolanti quiz a risposta multipla a cui lo spettatore può partecipare comodamente da casa, alla modica cifra di una donazione per Haiti o per La ricerca sul cancro, al fine di incentivare quegli spettatori (birbantoni!) scoraggiati dal livello di difficoltà, forse ancora troppo alto, delle domande:

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Per letterati

Il capolavoro di Dante:

a) La divina commedia

b) Братья Карамазовы

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Per matematici

Se dico 1+1, cosa ti viene in mente ?

a) 4.938.659.486.850.689.872,3 periodico

b) 2

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Per linguisti

Il contrario di “buono”?

a) Cattivo

b) Acido desossiribonucleico

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Per biologi

Chi trova un amico trova un… ?

a) ..a trota salmonata

b) Tesoro

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Per cineasti

Il titolo di un noto film: ” Guerre … ” ?

a) Stellari

b) Puniche

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Per cuochi

Il porro ha un sapore simile.. ?

1) Alla pera

2) Al cipollotto

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… Ah no scusate, quest’ ultima l’avete già fatta oggi alla Prova del Cuoco!

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Pensandoci…

Far del bene è l’ opportunità d’ inspirare un palpito d’ onnipotenza.

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Volevo solo sapere se è vero che vivendo l’intimità di giorno, non posso rimanere incinta  perchè gli spermatozoi escono solo di notte. Le chiedo questo perchè il mio ragazzo mi ha detto che di notte, quando mi sogna, raggiunge la gioia e il suo seme esce, mentre quando viviamo la nostra intimità lui non riesce mai a far uscire il suo liquido seminale, quindi sono arrivata alla conclusione che non rischio una gravidanza.

Adelfa

La risposta di Marco Rossi:

E’ assolutamente falso, gli spermatozoi non escono solo di notte, durante il sonno e credo che il suo ragazzo abbia “inventato”questa scusa per giustificare le sue difficoltà nel vivere l’intimità (….) in ogni caso vi consiglio sempre l’uso del preservativo (….)

La mia risposta:

Sì, è proprio così! Escono solo di notte e con le scarpe tutte rotte. Questa è la pura verità, te lo assicuro. Quello che è falso è che il tuo ragazzo quando fa confluire all’ uscio il proprio succo di frutta, pensi a te: non ci credere, è una vile menzogna!! Potendo scegliere, almeno in sogno, tra te e belen.. secondo te?

……………………………………………

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Sono molto giovane, e ho tanta paura di commettere quelche errore. Mi saprebbe indicare, in modo chiaro, come si indossa un preservativo?

Jo

La risposta di M. Rossi:

Prima di tutto devo dirle che il preservativo è una guaina di gomma sottilissima e si presenta arrotolata su sè stessa: va pertanto srotolata su se stessa sulla parti intime maschili per avvolgerle perfettamente ( a parte che se a uno devi spiegare persino cosa sia un preservativo, con un generico “le parti intime” rischi che provi ad infilatre anche le… ehm.. orecchie! ndr) prima di raggiungere l’intesa. Quindi basta seguire alcune semplici regole.. Per applicarlo la condizione indispensabile è che le parti intime siano rigide (Interessante il plurale… Tutte-tutte? ndr). (continua…)

La mia risposta:

Vuoi sapere come si indossa? Con stile, meglio se accompagnato da un paio di calzini bianchi corti. La morte sua.

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Nel giorno in cui ricordiamo istituzionalmente la Shoah (“disastro, desolazione” in ebraico), dei mille livelli di disumanità e tragedia in cui questo genocidio di massa si è declinato, vorrei affrontare uno dei più abberranti: i Sonderkommandos.

Questi erano ebrei deportati che, all’ arrivo ai campi di sterminio, essendo giovani e forti, venivano separati dagli altri prigionieri e raccolti in un’ Unità Speciale che godeva di minimi privilegi alimentari e di trattamento, innaffiati da una discreta quantità di alcolici forniti al perverso scopo di  render loro più sopportabile il prezzo stesso di quei privilegi.

Essi infatti erano gli occhi, le orecchie ed il sadico bastone delle SS; mossi dalla paura di esser destituiti (e potete immaginare cosa comportasse il “licenziamento”) finivano con l’ esser spesso persino più crudeli delle guardie stesse allo scopo di compiacerle e, di fatto, sopravvivere qualche giorno in più.

Il loro compito era principalmente quello di gestire l’ ingestibile: quello che persino i Nazisti nella loro disumanità, preferivano non gestire: la morte di massa.

Ed ecco una delle depravazioni più crudeli e maledette di questa tragedia: ebrei che accompagnavano ebrei alle camere a gas, li svestivano e una volta cadaveri, recuperavano tutto ciò che poteva interessare ai nazisti: capelli,denti, tatuaggi, oggetti di valore e infine trasportavano esseri umani a volte ancora vivi (più spesso bambini) ai forni crematori.

La paura, la fame, la rassegnazione.. la consapevolezza di essere morti che camminano e che se anche si fossero rifiutati qualcun altro avrebbe accettato quell’ingrato compito perchè, con o senza loro, quella macchina di orrore avrebbe perseguito inesorabile il proprio scellerato scopo e che, infondo, avrebbero espiato con la loro stessa imminente morte, tutto l’orrore di cui sie erano resi “complici”, li trascinava verso l’annullamento di ogni sentimento,  abbandonandoli, storditi, in un quel fiume di cadaveri senza più provare nulla. L’apatia nel senso più inumano del termine.

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Vorrei leggeste questo episodio raccontato R. Hoss, ufficiale delle SS il quale, che sia dannato, con tono canzonatorio e sprezzante nell’ ignobile tentativo di dimostrare a quale livello di disumanità infondo, anche “i giusti” arrivassero ad abbassarsi, finì invece con il rendersi testimone dell’ esistenza di un drammatico scarto, tra i cadaveri di cui si siano potuti rinvenire i resti e quelli che ancora respiravano, camminavano e potevano sembrare vivi ai più.

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(…) nell’estrarre i cadaveri da una camera a gas, improvvisamente uno del Sonderkommando si arrestò, rimase per un istante come fulminato, quindi riprese il lavoro con gli altri. Chiesi al kapò che cosa fosse successo: disse che l’ebreo aveva scoperto tra gli altri il cadavere della moglie. Continuai ancora ad osservarlo per un certo tempo, ma non riuscii a scorgere in lui nessun atteggiamento particolare. Continuava a trascinare i suoi cadaveri, come aveva fatto fino ad allora. Quando, dopo un poco, ritornai al comando, lo vidi seduto a mangiare in mezzo agli altri, come se nulla fosse accaduto (…) ” (tratto da “Comamndante ad Auschwitz“).

Io credo che nulla possa raccontare più di questo, cosa significhi essere morti. Nulla.

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Voglio aggiungere infine due estratti da “La zona Grigia” di Primo Levi che vale la pena di leggere perchè non si creda nemmeno per un attimo che la violenza fisica e la fame siano stati il solo tormento destinato a queste , più dannate, vittime tra le vittime.

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Nyiszli ( ebreo anatomo-patologo “convertito” a collega dell’infame Menghele ndr) racconta di aver assistito, durante una pausa del “lavoro”, ad un incontro di calcio fra SS e SK (Sonderkommandos), vale a dire fra una rappresentanza delle SS di guardia al crematorio e una rappresentanza della Squadra Speciale; all’incontro assistono altri militi delle SS e il resto della Squadra, parteggiano, scommettono, applaudono, incoraggiano i giocatori, come se, invece che davanti alle porte dell’inferno, la partita si svolgesse sul campo di un villaggio. Niente di simile è mai avvenuto, né sarebbe stato concepibile, con altre categorie di prigionieri; ma con loro, con i “corvi del crematorio”, le SS potevano scendere in campo, alla pari o quasi. Dietro questo armistizio si legge un riso satanico: è consumato, ci siamo riusciti, non siete più l’altra razza, l’anti-razza, il nemico primo del Reich Millenario: non siete più il popolo che rifiuta gli idoli. Vi abbiamo abbracciati, corrotti, trascinati sul fondo con noi. Siete come noi, voi orgogliosi: sporchi del vostro sangue come noi. Anche voi, come noi e come Caino, avete ucciso il fratello.

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E ancora:

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” Alcuni hanno testimoniato che a quegli sciagurati veniva messa a disposizione una grande quantità di alcolici, e che essi si trovavano permanentemente in uno stato di abbrutimento e di prostrazione totali. (….)  Aver concepito ed organizzato le Squadre è stato il delitto più demoniaco del nazionalsocialismo. Dietro all’aspetto pragmatico (fare economia di uomini validi, imporre ad altri i compiti più atroci) se ne scorgono altri più sottili. Attraverso questa istituzione, si tentava di spostare su altri, e precisamente sulle vittime, il peso della colpa, talché, a loro sollievo, non rimanesse neppure la consapevolezza di essere innocenti. Non è facile né gradevole scandagliare questo abisso di malvagità, eppure io penso che lo si debba fare, perché ciò che è stato possibile perpetrare ieri potrà essere nuovamente tentato domani, potrà coinvolgere noi stessi o i nostri figli. Si prova la tentazione di torcere il viso e distogliere la mente: è una tentazione a cui ci si deve opporre. Infatti, l’esistenza delle Squadre aveva un significato, conteneva un messaggio: “Noi, il popolo dei Signori, siamo i vostri distruttori, ma voi non siete migliori di noi; se lo vogliamo, e lo vogliamo, noi siamo capaci di distruggere non solo i vostri corpi, ma anche le vostre anime, così come abbiamo distrutto le nostre “.

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Pensate cosa possa voler dire entrare in un incubo in cui si è stati catapultati incolpevoli ed uscirne (fisicamente) con la consapevolezza d’esser stati vittima ma anche carnefice. Sapreste difendervi dal biasimo degli altri, certo, impossibile non comprendervi… Ma voi? Sareste davvero in grado di perdonarvi? Di condurre la vostra vita avendo stima di voi stessi e superando ciò di cui, nolenti, siete stati capaci? O forse quel pensiero sarà per voi un tormento che non avrà mai fine, perpetrato dal più implacabile dei giudici: voi stessi.

Un uomo non dovrebbe mai scoprire cosa è in grado di fare quando perde ogni speranza, non solo di sopravvivere, ma che esista un qualche senso, in qualche senso.

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In effetti conviene chiedere direttamente il test anti-droga.

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Il conducente dell’autobus che ieri si è scontrato con un’auto in via Ostiense a Roma è risultato positivo al test antidroga, mentre l’autista della macchina è risultato positivo a quello dell’alcol.

Ansa.it


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Certo che la vita me la immaginavo più facile, ci sono dei momenti in cui è davvero pesante. A volte invidio il mio gatto che sta lì sereno, senza problemi… altre no: è castrato!

Simo

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Un biologo, un fisico e un matematico sono in vacanza in Sardegna. Durante una passeggiata vedono un gregge di pecore nere.

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Il biologo, con fare cattedratico dice agli altri due: “ Avete visto? In Sardegna le pecore sono TUTTE nere.

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Il fisico, cercando di impressionare il matematico con la sua logica stringente, lo corregge: “ No, caro. Noi sappiamo soltanto che in Sardegna ALCUNE pecore sono nere!

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A quel punto il matematico li ammonisce: “ Sbagliate tutti e due. In realtà noi sappiamo soltanto che in Sardegna ALCUNE pecore sono nere da ALMENO un lato!

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Io, santona.

La mia filosofia di vita è molto particolare: un mix di deduzioni empiriche vissute (o a cui ho assistito) direttamente e di mille teorie logico-razionali o che semplicemente mi piacciono a dispetto della razionalità, semplicemente perchè mi fanno sentire meglio con me stessa e con il mondo.

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Ho avuto una vita a volte un pò complicata ma certo molto ricca: questo mi ha permesso di imparare molte lezioni, anche se cerco di ricordare sempre a me stessa che non è detto che le abbia capite davvero tutte o tutte correttamente.. c’è sempre tempo per migliorare.

Sono stata un pò figlia naturale, un pò adottata, un pò abbandonata; un pò mamma, un pò studentessa, un pò perdigiorno e un pò donna in carriera; un pò ricca e un pò povera, un pò molestata; un pò benefattrice, un pò vendicativa. Un pò magra e bella, un pò cicciona, un pò bulimica.. un pò sportiva, un pò amata, un pò non ricambiata, un pò insegnante e un pò allieva, un pò fidanzata e un pò allergica agli uomini… persino, nemmeno troppo tempo fa, un pò scientologist! (sì,sì.. vene parlerò)

In questi ultimi 28 anni insomma, sono stata più di quanto avrei mai potuto immaginare di essere, ma quello che sono oggi dipende principalmente dal modo in cui ho scelto di vivere ogni cambiamento e cioè con molta intensità, cercando di imparare quanto più potevo sopratutto dalle cose brutte, perchè non fossero, oltre che dolorose, inutili.

E pur vero che sono stati tanti piccoli assaggi ed è diverso vivere ciascuna di quelle situazioni nel suo pieno (come esser violentata o avere un figlio proprio) ma ho avuto la possibilità privilegiata di “entrare nell’atrio” di ciascuna di quelle realtà, di familiarizzare, di “arredarle un pò” insomma di sentire cosa si prova e capire ciò che potevo, considerata l’età e le capacità.

Così mi sono trovata ad avere un punto di vista sulle cose che il più delle volte è stato definito interessante anche quando estremo, tuttavia, mi rendo conto che per chi non mi conosce, può sembrare basato solo su tanta presunzione o fantasia, specie se chi ho davanti, ha vissuto un percorso statico e prevedibile.

Queste esperienze dunque mi hanno resa a volte fragile altre intransigente: la fragilità (che a volte si manifesta con l’aggressività) è il rovescio della medaglia dell’instabilità del mio percorso.. diciamo il “prezzo del biglietto”, tuttavia la mia esperienza, il modo in cui vedo oggi le cose, mi confermano che è un basso scotto se paragonato al viaggio che ho fatto e quello che mi ha insegnato e che ora vorrei provare a condividere con voi.

Dietro a certe mie posizioni permissive o apparentemente ottuse, si cela l’esperienza che mi ha insegnato cosa perdonare o comprendere e cosa condannare o stigmatizzare: perchè il mio vissuto mi ha fatto comprendere come perdonare ciò che non va perdonato sia grave quanto non dare una seconda possibilità a chi l’avrebbe meritata.

Così ho pensato di iniziare questa nuova rubrica “Io, santona” in cui, non prendendomi troppo sul serio, vi esporrò la base di ciò che sono e penso, sperando di riuscire ad esser chiara su quelle che saranno spesso posizioni difficili sia da dire che da comprendere, sperando di poter contare sul confronto con voi ed il vostro di mondo interiore.

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Una donna di New York – USA – ha scritto a un sito di finanza americano chiedendo consigli su come trovare un marito ricco: già ciò, di per sé, é divertente ma il meglio della storia é quello che un tizio le ha risposto.

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LEI: Sono una ragazza bella (anzi, bellissima) di 28 anni. Sono intelligente e ho molta classe. Vorrei sposarmi con qualcuno che guadagni minimo mezzo milione di dollari l’anno. C’é in questo sito un uomo che guadagni quella cifra?
Oppure mogli di uomini milionari che possono darmi suggerimenti in merito? Ho già avuto relazioni con uomini che guadagnavano 200 o 250 mila $,ma ciò non mi permette di vivere in Central Park West.Conosco una signora che fa yoga con me, che ha sposato un ricco banchiere e vive a Tribeca, non é bella quanto me, e nemmeno tanto intelligente. Quindi mi chiedo, cos’ha fatto x meritare ciò e perché io non ci riesco? Come posso raggiungere il suo livello?

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LUI: Ho letto la sua e-mail con molto interesse, ho pensato profondamente al suo caso e ho fatto una diagnosi della sua situazione. Premetto che non sto rubando il suo tempo, dato che guadagno 500 mila $ l’anno. Detto ciò, considero i fatti nel seguente modo: quello che Lei offre, visto dalla prospettiva di un uomo come quello che Lei cerca, é semplicemente un pessimo affare. E ciò per i seguenti motivi: lasciando perdere i blablabla, quello che lei suggerisce é una negoziazione molto semplice. Lei offre la sua bellezza fisica e io ci metto i miei soldi. Proposta molto chiara, questa. Ma c’é un piccolo problema. Di sicuro, la Sua bellezza diminuirà poco a poco e un giorno svanirà, mentre é molto probabile che il mio conto bancario aumenterà continuamente. Dunque, in termini economici, lei é un attivo che soffre di deprezzamento, mentre io sono un attivo che rende dividendi.

Lei non solo soffre un deprezzamento ma questo é progressivo ed aumenta ogni anno! Spiego meglio: oggi Lei ha 28 anni, é bella e continuerà così x i prossimi 5/10 anni, ma sempre un pò meno e all’improvviso, quando Lei osserverà una foto di oggi, si accorgerà che é diventata una pera raggrinzita. Questo significa, in termini di mercato, che oggi lei è ben quotata, nell’epoca ideale x essere venduta, non x essere comprata. Usando il linguaggio di Wall Street, chi la possiede oggi deve metterla in “trading position” (posizione di commercio), e non in “buy and hold” (compra e tieni stretto), che, da quanto sembra, é quello per cui Lei si offre. Quindi, sempre in termini commerciali, il matrimonio (“buy and hold”) con Lei non é un buon affare a medio/lungo termine. In compenso, affittarla per un periodo, può essere, anche socialmente, un affare ragionevole e potremmo pensarci su.. Potremmo avere una relazione per un certo periodo….. Huuummm…. Pensandoci meglio e per assicurarmi quanto intelligente, di classe e bellissima lei sia, io, possibile futuro “affittuario” di tale “macchina”, richiedo ciò che é di prassi: fare un test drive. La prego di stabilire data e ora. Cordialmente
Suo Investitore

Fonte: http://www.finanzaeinvestimenti.it

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Mc-azzata

Avete visto il nuovo spot di Mc Donalds?

Festa di compleanno. Una nonnina regala la classica busta con i soldi al nipote, precisando perentoria: “però portaci a cena la tua ragazza“. Il nipote apre la busta e con sommo disappunto, ci trova pochi spiccioli.

La voce fuori campo però ci avvisa: per fortuna c’è Mc Donalds dove trovi il menù A PARTIRE DA 5,90€ !

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Il messaggio che dovremmo cogliere è che con i soldi con cui un tempo la nonna avrebbe pagato una cena per due, oggi ci si va giusto al MC.

Il punto è che in quella busta ci saranno ad occhio e croce 6/7 euro, del resto chi è che regalerebbe 12 euro in monetine invece di una banconota?

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.A questo punto sento di dover fare 2 ipotesi:

1) Nella busta ci sono 12 euro di monetine.

La nonnina si è ricordata del compleanno del nipote 5 minuti prima e ravanando nella borsa ha trovato solo una manciata di euro. Suggerimento per il ragazzo (controlla bene senti’amme! che c’è caso abbia tirato su anche un bottone o una cicca masticata!)

2) Nella busta ci sono 7 euro.

La nonnina in barba all’età crede fermamente nell’emancipazione femminile (o è tirchia) e dicendo “invita la tua fidanzatina a cena” intendeognuno paga per sè e dalle sta lezione di vita”.

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Cosa se ne deduce del cliente-tipo del Mc Donalds?

Che ha una nonna tirchia o fuori dal mondo che non sa nemmeno di avere un nipote. Probabilmente un disadattato.

Se solo non avessero il Filet’o Fish… lo boicotterei.

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PS:

Leo: “però 6 monete da 2 euro sono un bel gruzzolo…

Superciccia: “e non occupano molto spazio..

Leo: “ anche 5

Leo: “e i restanti 2 euro ce li mette il pezzentello…

Superciccia: “no no in quella busta ci sono circa 7 monete

Leo: “sono tutte da 2 ci scappa anche il resto…

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Mai chiedere una correzione di bozze a un Ing.

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Frà : .. a proposito di mattina, stamattina mi sono svegliato a un orario vergognoso, anzi, direi IMMONDO!

Frà : ” (devo provare a essere duro con me stesso)

Frà : “ sono sceso dal letto alle 09.55

Superciccia : “ A dire il vero stamattina anche io

Frà : “ .. e ho avuto pure la faccia tosta di fare un sonnellino tra le 15:45 e le 17:00!

Frà : “ sono stato svegliato dalla telefonata di un amico.

Frà : “Per tutto il periodo del sonnellino pomeridiano, ho fatto sogni la cui interpretazione è facilissima..

Frà : “ mi dicevano tutti: “sei un povero stronzo!”

Superciccia : AHAHAHHAHAAH!

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Francesco, sei stato “bloggato”

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L’anoressia è una malattia e chi ne soffre o ne ha sofferto sa quanto dolore procuri…

Poi però ci sono delle ritardate (non saprei come definirle altrimenti) che si dichiarano “Pro Ana” cioè “pro anoressia” ( un pò come dire “sono pro tumore maligno” o “pro AIDS”) che si ritrovano per darsi consigli su come morire di fame.

Poco fa sono capitata casualmente su un sito pro ana e leggete cosa scrive la blogger:

Ragazze vorrei chiedervi aiuto. Io a volte rimango sola in casa e in quel tempo vorrei approffitarne anche per vomitare ma non ci riesco. C’è qualcosa che mi blocca e non mi fa andare avanti e in più quando lo faccio ho un po’ paura. Voi come fate? Qualche consiglio? Grazie a tutte

Su un altro sito:

” ciao… lo so, è tanto che non mi faccio sentire, ma sono stata male…mi sono sentita abbandonata da ANA la mia unica ragione di vita che mi ha abbandonato (…) ma oggi si ricomincia deve esserci solo lei nella mia vita…e dovrò essere ancora più brava di prima…vi voglio bene ragazze perchè so che solo voi mi potete capire vi ho pensato tanto… pro ana per sampre…”

Notate la vaghezza sul suo preoccupante esser stata male e invece la sua propositività verso il mostrare quanto sia importante riprendere le cattive abitudini!

Questa poi è completamente rincoglionita:

“Benvenuta nel mio blog..ti aiuterò io a diventare anoressica pura..insieme riusciremo a raggiungere la nostra felicità e il nostro meritato posto al sole… puoi farti passare l’appetito ccupandoti la giornata e bevendo molte robe calde come thè non zuccherato,minestrina light…natutalmente inizia gradatamente…inizia prima col dimezzare le porzioni poi ogni 2settimane scali ancora..ti indirizzerò io!sono appena uscita dalla clinica dve mi hanno ricoverata,ingrassata perciò ankio devo ricomniciare daccapo…ce la faremo….”

Infine c’è questa drammatica testimonianza che mi ha raggelata soprattutto perchè, nonostante la stessa, il blog ha perpetrato il suo scellerato iter di morte:

“Con TUE frasi distruggi chi è in bilico… trascini nel buio anche chi non dovrebbe essere trascinato… ti presenti come un’amica, e poi tradisci alle spalle. A quante ragazze vuoi aggrapparti e trascinarle nel baratro con te? Hai fatto male a ME, hai trascinato ME insieme a te e questo non te lo perdono, anche se non ti conosco. Tanto questo commento non lo pubblichi, ma almeno te lo sei letto cazzo!”

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Con il self control che mi contraddistingue, vorrei postare anche qui una risposta a tutte queste MALATE DI MENTE che decidono di trascinare nel loro inferno personale, fragili e influenzabili adolescenti che sfortunatamente transitano dal loro blog in cerca di un consiglio amico e onesto su una delle scelte più difficili e delicate dela loro vita!

Nessuna di voi bugiarde racconta cosa voglia dire vomitare ogni giorno o odiare il cibo e chi se ne nutre; nessuna racconta cosa voglia dire essere costantemente debole, avere mal di testa, sempre sonno.. No!!! Raccontate solo quant’è bello, che soddisfazione dà perdere un kilo! Nessuna racconta la paura di morire, le visite all’ospedale, la disperazione dei genitori, lo strazio in famiglia. Nessuna confessa di fare schifo ai ragazzi, che la gente si gira a guardare, ridacchia e sparla all’orecchio e in quei momenti non sembra così bello essere degli scherzi della “natura”… Nessuna di voi vigliacche racconta alle nuove simpatizzanti il drammatico rovescio della medaglia! Siete delle false! Bugiarde con voi stesse e quel che è peggio false e bugiarde con ragazze fragili che si fidano di voi.

Ho rispetto per una ragazza anoressica che si sforzi di guarire o quantomeno eviti di inneggiare al proprio malessere (perchè le PROANA sono felici di soffrire); non ne ho invece per quella che cerca di “infettare le altre” con idee malate, incoscienti e assassine! Creando questi blog avete scelto di far ammalare altre persone: siete inutili alla società, anzi dannose; a questo punto la vostra morte è più utile della vostra vita! Ma non fate prima a buttarvi da un balcone se volete proprio morire? Rapido, indolore e non trascina nessun altro con sè.

Siete solo delle ipocrite che raccontano di odiare se stesse ma poi trovano la via più VIGLIACCA E LUNGA per uccidersi, coinvolgendo nel frattempo altre vittime (come ho potuto leggere nei commenti disperati di un’ ex seguace proprio di uno di questi blog!!! Ndr).

Provo un così grande ribrezzo per il male che consapevolmente vi impegnate di fare ad altri, che non mi fate nemmeno più pena. “

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Una donna manager in carriera, temporaneante per lavoro a Parigi, riceve una lettera dal suo fidanzato che vive in un altro Paese.

La lettera diceva quanto segue:

Cara Claudia, non posso più continuare la nostra relazione. La distanza che ci separa è troppo grande. Devo ammettere che ti sono stato infedele 10 volte da quando te ne sei andata e penso che né tu né io meritiamo questo. Mi dispiace farti soffrire.. Per favore restituiscimi le foto che ti ho mandato. Con affetto, Roberto

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La donna, molto ferita, decise  di chiedere a tutte le sue colleghe di lavoro che le regalassero delle foto dei loro fidanzati, amici, zii, cugini e fratelli. Così mischiò insieme alle foto regalatele dalle amiche anche quella di Roberto.

C’erano 57 foto nella busta ed una nota che diceva:

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Roberto, perdonami, non riesco a ricordarmi chi c***o sei. Cerca la tua foto tra le altre e restituiscimi il resto.

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La mia plurinominata (da me) amica Simo, con il benestare della sua dolcissima famiglia, “raccatta” da sempre animali trovatelli e se li porta a casa per curarli e poi trovare loro una sistemazione.

Al momento ha “solo” 2 gatti, ma dal suo appartamento sono transitati: una tartaruga di terra,  una papera, un altro gatto, svariate chiocciole (trovate per lo più nell’insalata!! E qualcuna, tenetevi forte, ha pure figliato… Sì! avete capito bene!) infine, per non farci mancare nulla, anche un passerotto caduto dal nido.

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Succede così che circa un anno fa, fa girare, tra i colleghi, la seguente mail:

” Bella e sana micia, cerca nuovo padrone amorevole “

Risponde un buontempone:

Non disperare cara, mi prendo cura io della tua “micia” per un pò ;)

Colto il doppio senso, lei prontamente risponde:

” Bene.. ma sappi, che deve essere spazzolata tutti i giorni “

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E lui:

” No vabbeh… allora è troppo impegnativo :D “

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1 a 0.

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Non ci credo!

Oddio… magari a qualcuno, sto dando un’ idea!!! :D

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Data revisione: 23/10/2009

Ora inizio: 10 27′ 01″ ……………….. Ora fine: 10 33′ 35″ ...……. TOT: 6′ 34”

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Dettagli:

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PROVE VISIVE:

Ora inizio: 10 27′ 00″ ……………….. Ora fine: 10 27′ 02″ ………. TOT: 0′. 2″

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TOTFONOMETRO

Ora inizio: 10 27 ’07” ……………….. Ora fine: 10 28′ 23″ .……… TOT: 1′. 16″

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ANALIZZATORE

Ora inizio: 10 28′ 00″ ……………….. Ora fine: 10 29′ 00………. TOT: 1′. 0″

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FRENOMETRO:

Ora inizio: 10 33′ 00……………….. Ora fine: 10 33′ 35″ ………. TOT: 0′.  35″

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Minuti EFFETTIVI per l’esecuzione della revisione:   2 minuti e 53 secondi

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COSTO: 100€

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Vi consiglio di dare un’ occhiata al foglio di revisione e verificare, ancor più ancor più nel dettaglio, l’elenco (lungo) di verifiche che dichiarano di aver effettuato in 2 minuti e 53 secondi. In particolare alla Voce Visualizzazioni.

Io sono un pò perplessa, onestamente.

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Mia sorella (molto bella) di 21 anni (ne dimostra di meno) è in metrò in modalità asociale (cioè cuffie nelle orecchie e libro da leggere).

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Le picchiettano sulle spalle.

Ciao, ma tu lavori per Repubblica?

Umh….. NO!

Si rimette le cuffie.

Ripicchietta.

No perchè assomigli a una ragazza che ci lavora..

Ah..

Sta per rimettersi le cuffie..

Io lavoro lì.. Stai andando anche tu a lavoro?

No, studio

Io mi sono laureato in economia..

Sì anche io..

Ah! Stai facendo la specialistica?

No, stavo dicendo “anche io studio economia”

Ma dove abiti?

Verso San Siro  (rimanendo vaga)

Anche io! A Bonola.. Ti ho vista quando sono salito, abbiamo fatto praticamente tutto il viaggio assieme… Magari tu non te ne sei nemmeno accorta..

………………. ……( intanto pensa: ” Eh! Allora fattela la domanda no?”)

Magari potremmo pranzare assieme..

Addiritura? Mi sembra esagerato..

E allora come facciamo?

Ci incontramo in metrò.

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Ve lo avevo già detto che è più stronza di me, vero?

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Una delle pellicole che più amo e che non dovrebbe mancare in una videoteca che aspiri ad esser completa.

Un film tragicomico, intelligente e sorprendente che affronta un tema delicato con leggerezza ma non superficialità.. Impossibile non emozionarsi o non sorridere. Impossibile non consigliarlo.. con una certa insistenza, tra l’altro.

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E’ la storia della famiglia Hoover che, bizzarramente assemblata, parte da Albuquerque su un pulmino sgangherato (a cui si romperà opportunamente la frizione, strappandoci qualche timida risata) per raggiungere la California e permettere alla figlia di 9 anni, adorabile bruttina, di realizzare il proprio sogno patecipando al concorso di (abberrazione) bellezza “Little Miss Sunshine“.

Ma perchè la definisco bizzarra?  Beh, basta dare una sbirciatina ai personaggi.

C’è il padre di famiglia: un improbabile life coach, che cerca, senza successo, di vendere il libro “9 passi per il successo“, destreggiandosi malamente tra lo scherno del padre e la fiducia sempre più debole della moglie.

C’è il giovane figlio Dwayne che ha fatto voto di silenzio e comunica esclusivamente scrivendo su un taccuino, come protesta verso i genitori che non gli permettono di entrare in Aeronautica.

Poi c’è il nonno, espulso dal pensionato per via del suo stravagante “hobby” di sniffare cocaina e comprare porno; e  ancora il sarcastico zio Steve: gay, rinomato studioso di Proust che, licenziato e lasciato dal ragazzo, è fresco di suicidio.

A completare il quadro  la deliziosa piccola Olive, in carne e occhialuta, piena di entusiasmo e la madre buona ma sull’orlo di una crisi di nervi dovuta al tentativo di far quadrare i conti e tenere faticosamente assieme persone che, apparentemente, nulla hanno in comune nè vogliono averne.

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Stridono, in un panorama di generale insoddisfazione, disperazione e multiformi livelli di solitudine, l’ inspiegabile solarità e serenità della piccola Olive, la cui origine sarà chiara solo al termine del film.

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Una famiglia, 6 mondi incapaci di comprendersi, costretti dalle circostanze ad intrecciarsi e confrontarsi, scoprendo così un insperato sentimento che lega tutti loro e che riscatta l’immagine di 5 estranei che si stuzzicano vicendevolmente.

In conclusione un film da vedere a prescindere dalla mia recensione che, vi assicuro, non è all’altezza di questo piccolo capolavoro della normalità.

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“Sai chi sono i perdenti? I perdenti sono quelli che hanno così paura di non vincere, che non ci provano nemmeno”

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Vi lascio da ascoltare l’ azzeccatissima colonna sonora.

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.. e qui potete scommettere sulle sue probabilità di sopravvivenza tra le mie grinfie.

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Adoro sia la canzone che il tenerissimo video…
Qui potete trovare il testo.. Evitate la traduzione del sito che è onestamente oscena.
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Ed ecco la seconda puntata, come promesso, di questo viaggio nella sociologia. Diciamo.

Ed ecco cosa intende un uomo quando dice…

Ho fame = ho fame

Ho sonno = ho sonno

Ho sete = ho sete

Me la dai? = me la dai?

Vieni al cinema con me? = vorrei fare del sesso con te

Andiamo a cena insieme? = vorrei fare del sesso con te

Posso avere l’onore di questo ballo ? = vorrei fare del sesso con te

Bel vestito! = Bella gnocca!

Sembri tesa… ti faccio un massaggio… = voglio coccolarti e magari dopo fare un po’ di sesso con te

Ma cos’hai ? = non capisco perche’ ne stai facendo una tragedia

Ma cos’hai ? = contro quale altri insignificante trauma psicologico auto-inventato stai combattendo ?

Ma cos’hai ? = deduco che di far sesso, stasera, non se ne parli..

Mi annoio = vuoi vare sesso con me?

Ti amo = voglio fare sesso ora.

Anch’io ti amo = Ok, ora l’ho detto: facciamo sesso.

Si… non male, questa nuova acconciatura = cento euro e non è cambiato nulla

Parliamo = sto cercando di darti l’impressione di essere una persona intelligente e profonda, così magari alla fine acconsentirai a fare sesso con me

Mi vuoi sposare? = voglio che, per te, fare sesso con gli altri uomini, diventi illegale

Mi piaceva di più come ti stava l’altro= compra il diavolo che ti pare ema andiamo a casa che non ne posso più!

Stasera ci sarebbe una festa… = c’è una festa, e ci vado da solo

Che belle scarpe = che belle coscie

Sì, simpatica la tua amica = e’ un cesso

Sei stanca? Vuoi tornare a casa? = Sì, sono propri un ragazzo sensibile quindi appena arriviamo a casa me la dai?

Chiedi alla tua amica se vuole che accompagniamo anche lei = non si può combinare qualcosa in 3?

Ho affittato il film che volevi tanto per stasera = e se tutto andrà bene, non lo guarderemo mai

Ci si becca al parco = non ho nessuna intenzione di vederti

Esco da una storia lunga = ho solo voglia di fare sesso

Lo sai che tu sei più importante della partita = ma che palle proprio adesso dobbiamo uscire

Non ti merito = non ti voglio

Fammi entrare nella tua vita! = voglio fare del sesso con te!!

Usciamo a cena ti presento alcuni amici = ti lascio,trovati qualcun’altro

Devo riflettere = ho già un’altra che me la da

Sei una troia = perchè la dai via agli altri e a me no?!

Ci sentiamo presto = si, come no

Ti chiamo io = hasta la vista!

Si….. mi piaci abbastanza… = ma vaffanculo cesso

Come è tardi! devo andare! = esci dal mio spazio vitale, cozza!

Tra di noi non c’è dialogo = mi sono rotto gli zebedei

No, davvero, te lo faccio volentieri questo favore = lo sai che poi sei obbligata a darmela, si?

Cosa hai fatto questo weekend? = sei impegnata?

E ora andate e comunicate :D

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Il mio ragazzo è partito.. Va da sè che la prospettiva di 2 settimane senza di lui, mi abbiano resa coccolona al punto d’esser stata disposta a seguire una decina di minuti de “La vita in diretta“, per stare accoccolata sul divano con mia madre.

Inaspettatamente però, accantonata per un attimo la “snobberia”,(sì lo so che si direbbe “snobbismo” ma uso questo neologismo per indicare una forma lieve e quasi simpatica di “snobbismo”) devo ammettere che non solo l’ho trovato interessante ma (udite,udite) persino utile!!

Dopo questa notizia sconvolgente a tratti allucinante (cit) se riuscite a trovare dentro di voi LA FORZA di proseguire nella lettura, vi spiego.

Il tema era “L’amore non è bello se non è litigarello“; in studio alcune coppie di lunga data quali Carmen Russo & E. P. Turchi (25 anni di matrimonio), Alessandro Greco & Benedetta Bocci (13 anni ), una coppia di ultrasessantenni (40 anni) e qualcun altro che, ai fini di ciò che serviva a me, poteva pure stare a casa.

Interrogati sul tema “Avete mai litigato al punto da dire o pensare  ‘basta, è finita‘? ” hanno elaborato risposte diverse ma con più di un denominatore comune come “se c’è l’ amore..”, “bisogna tener duro se ne vale la pena“, “la comprensione è la chiave“.

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In un anno e mezzo di quella che posso definire la mia prima vera storia d’amore, ho attraversato un 70% di momenti davvero belli, un 20% di alti e bassi ed un restante 10% di litigi continui, ciclici e fluidi come delle montagne russe in cui però siano state più lunghe le discese delle faticose salite.

Nei momenti d’ incomprensione però, ho davvero pensato che nonostante tutto il bello.. tutto l’amore.. sarebbe potuto finire tutto lì. Un pensiero irrazionale, me ne rendo conto (chi potrebbe giocarsi un rarissimo 70% di felicità per un quasi fisiologico 10% di difficoltà?!), ma l’amore non è forse un sentimento in gran parte irrazionale?

Mi sono dunque fatta la domanda più difficile a cui solo oggi credo di aver dato risposta : “Se questo è quello che ci aspetta, se capiterà di nuovo un periodo di tensione come quelli passati, probabilmente peggiore, sapremo superarlo o l’amore potrebbe non bastare?

Perchè la realtà è questa: ci sono dei momenti nella vita di coppia, in cui l’incomprensione non sarà sedata tempestivamente dal compromesso e solo la consapevolezza che ci si ama e che non si vuole perdere tutto, darà la forza e la pazienza per trovare quella soluzione che d’ impatto sembrava proprio non esistere .

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Quello che sto per dire sembrerà una sciocchezza ma ha una sua logica: se in una coppia tutto fila liscio senza troppi sforzi, quando arriva il momento in cui la complicità viene meno (in genere, in momenti di tensione nella vita quotidiana) e sembra quasi che il nemico sia in casa, è facile interpretare quella inaspettata tensione nella coppia, come  IL SEGNALE dell’ irreversibile debàcle.

E se poi il vostro partner l’unica cosa che vi ripete, costantemente, ossessivamente è “Io ho bisogno di tranquillità. I litigi mi consumano” la paura che basti una tensione un pò più longeva a far precipitare definitivamente la situazione, si fa terrore. E il terrore non aiuta.

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Così  voglio immortalare ciò che oggi ho imparato a mia (e se vi sembra logico, vostra) futura memoria: “Se c’è amore e ne vale la pena, bisogna tener duro perchè le crisi, con un pò di comprensione e qualche compromesso da ambo le parti, passano e non lasciano traccia se non il ricordo di un altro ostacolo superato assieme“.

Intanto tengo nel mio portafoglio le 3 frasi che oltre un anno fa qualcuno mi disse di rileggere quando a causa di qualche malinteso, mi fossi sentita triste:

  • Non sto con uno stronzo
  • Mi vuole vedere e sentire felice
  • Non potrebbe mai desiderare il mio male

Qualche volta le ho lette e mi hanno fatto sentire meglio: credo sia stata soprattutto la tenera premura del gesto più che il gesto in sè.

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Io e il mio ragazzo siamo gli unici ad aver creduto, per oltre 20 anni, che si scrivesse “Spuma di Schampagna“?

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