Sono sempre stata abituata a pensare, molto prima che arrivasse Spiderman a parafrasarlo, che da grandi “facoltà mentali” derivino grandi responsabilità.
Un mio amico mi disse “Chi più ne ha, più ne deve mettere”.. e da allora ho sempre usato questa espressione (che mi consente di non citare Spiderman).
Sin da piccola mi è sempre stato detto, da chiunque, che ero molto più intelligente della media, realtà che ho esperito sin da subito, nei suoi pochi pro e brutali contro.
Come il fatto che non sia facilmente riconosciuta: ci vuole una mente uguale o superiore alla tua per poterlo comprendere.
Senza contare che, per propria natura, nessuno è propenso ad ammettere che l’interlocutore sia semplicemente più intelligente.
E così sono cresciuta con la rottura di palle di capire le cose meglio e prima della media e la pazienza (che nel tempo ho perso) di accettare che gli altri ci arrivassero dopo (o mai).
E l’obbligo morale di spiegare, spiegare, spiegare.. anche quando non vedevo una luce alla fine nel tunnel.
Ciò che non capivo era perché mi si dicesse sempre, quando per qualche motivo venivo offesa, che io non dovevo abbassarmi a discutere con uno stupido, che non avrebbe capito.. ma come.. quando non capisce come gira il mondo, quando non capisce altro e mi chiede, quando litiga con un’amica perchè ha mal’interpretato le sue parole, glie lo devo spiegare “abbassandomi al suo livello” per renderglielo comprensibile e poi quando ci litigo io devo lasciare che non capisca?
Inutile dire che mon l’ho mai accettato.
Ho sempre visto il confine tra quando avrei dovuto smettere per essere superiore.. ed ho spesso scelto di oltrepassarlo.
E solo da pochi giorni ho pienamente realizzato quanto sia saggio ed educativo abbassarsi ad un livello comprensibile all’interlocutore.
Compreso arrivare all’insulto.
E sì.. perché non so proprio quando gli intelligenti abbiano pensato che esserlo comportasse non sporcarsi le mani, rimanendo su una nuvoletta lontana dagli insulti beceri..
Non so quando gli intelligenti si siano raccontati, stupidamente, che se fossero rimasti lì, sarebbero stati salvi.
Non so quando gli intelligenti abbiano pensato che gli stupidi non facessero parte di questo pianeta, di questa società, di questa nazione, che non votassero, che non facessero cause, che, semplicemente, con il loro bagaglio di intonsa stupidità,non fossero in grado di danneggiare tutti. In specialmodo chi si rode due volte comprendendo la portata del danno.
Dove sta l’intelligenza nel voler credere a questa illusione?
Si parla di pigrizia, non di intelligenza! Costa fatica sporcarsi le mani, io lo so bene.
Io inizierei a scendere di un gradino.. perché avere la casa più bella in un brutto quartiere è davvero una pessima scelta.
Non si è mai al sicuro. Non si è mai protetti.
Non vale nulla.
Esiste un senso di responsabilità sociale ed è quella cosa per cui è responsabilità di chi capisce di più o sa di più, erudire o educare chi sa o capisce di meno.
Ignorarlo non lo aiuterà a vedersi nella giusta prospettiva.
E se non riesce a educarlo, che riesca almeno a metterlo a posto perché metabolizzi che nella scala intellettuale non è in cima. Che lo si costringa a pensare due volte quando parla se non per consapevolezza quantomeno per paura di avere davanti qualcuno capace di umiliarlo nella sua “lingua” davanti ai suoi simili. Ma lo deve capire LUI che rischia, non basta che lo sappia tu. Non si teme ciò che non si sa!
Quante volte invece mi sono trovata sola a dire a uno stupido che era stupido e a sapere che dietro glie lo dicevano tutti.
Quante volte mi sono trovata a redarguire un presuntuoso che tutti deridevano ed essere invitata, privatamente, a lasciarlo nel suo brodo.
E quanto penoso è spiegare alle persone intelligenti che esiste un solo brodo e che non hanno barche abbastanza robuste per non bagnarsi i piedi.
Quanto è più penoso vedere gente intelligente che fa finta non siano cazzi loro, che pensa davvero che ignorando un problema e facendo il “superiore” ne uscirà pulito.
Per il momento, certo.
E così avremo uno stupido che penserà di avere vinto.
.. certo un “superiore” dice a se stesso “chi se ne frega”.. ma quello stupido può essere il preside della scuola del figlio, l’insegnante, è il tipo che ci ripara la tv, l’infermiere che cura la nonna.
Quello che ci risopnde male, non ci ascolta, fa di testa propria perché NESSUNO gli ha insegnato quale sia il suo posto nel mondo.. e che non importa quando abbia studiato: intelligenza a cultura non sono sinonimi!
Nel mondo animale funziona così: il più forte educa il più debole con un atto di forza se necessario.
Lo educa a stare al proprio posto.
Chissà quando noi abbiamo perso questo istinto.. e ora raccontiamo ad alta voce di essere tutti uguali mentre sappiamo benissimo che non lo pensiamo affatto.
E dove sta questa intelligenza?
Uno stupido non può sapere che danno faccia alla società essendo stupido (già solo votando e annullando il voto di un intelligente) un intelligente però lo sa!
E di chi è allora la responsabilità tra uno che non sa di essere stupido e fa e uno che e intelligente e non fa nulla per fermarlo?
Ecco.
La prossima volta che uno di voi dice a se stesso “non mi abbasso a metterlo al suo posto perché sono superiore” si ricordi bene che ha contribuito a confermare le certezze di uno stupido di non esserlo e che le conseguenze le pagheremo TUTTI.
Giorno per giorno.
E non c’è nulla di intelligente in questo, sarà bene che lo si comprenda.
Dormire meno incazzato di me non fa di te uno più intelligente, solo uno più colpevole.